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C

 

CAIACCO
Imbarcazione eschimese, per una sola persona, fatta di pelle di foca.
 
CAICCO
Imbarcazione del Bosforo.
 
CALA
Locale situato nelle parti interne e basse di una nave. E' destinato a deposito di materiali e di attrezzi. Si distingue dal gavone per dimensioni, destinazione e collocazione. La cala è anche una piccola insenatura ove può trovare ridosso il naviglio minore.
 
CALMA
Assenza di venti e, di conseguenza, tranquillità del mare. Calma può essere solo indicativo di assenza dei venti, al contrario di bonaccia che si riferisce sempre al mare. Calma piatta si ha con la perfetta immobilità dell'atmosfera e del mare.
 
CARACCA
Grande nave da carico e da guerra con due o tre alberi, due castelli (a prua ed a poppa) e qualche cannone. Veniva usata dai portoghesi e dai genovesi, e soprattutto inizialmente nei viaggi verso le Indie. Venne poi usata anche per i viaggi in Brasile dopo le scoperte di Cristoforo Colombo. La Santa Maria in realtà non era una caravella, ma una caracca, mentre la Nina e la Pinta erano caravelle.
 
CARAVELLA
Si trattava di un veliero leggero e veloce, con tre o quattro alberi e con castelli a prora ed a poppa. Veniva usato nei secoli XV e XVI dagli spagnoli e dai portoghesi per la guerra e per i traffici. La Nina e la Pinta, usate da Cristoforo Colombo erano due caravelle, mentre la Santa Maria era una caracca.
CARBONERA
Nome dato alla vela di straglio di gabbia perché spesso annerita dal fumo delle cucine. In genere sono poste in coperta sotto appunto alla vela di straglio di gabbia.
 
CARENA
Parte inferiore e sommersa della nave. E' l'opera viva della nave. Far carena, o meglio fare "carenaggio", significa invece pulire e proteggere questa parte con pitture, una volta con la pece, oppure rinnovando il manto di rame.
 
CARENARE
Mettere fuori dall'acqua la carena di una nave per pulirla dalle incrostazioni e vegetazioni, calatafarla o ripararla.
 
CARICABASSO
Si tratta di un paranco, usato nella nautica, per tirare abbasso una vela.
 
CARTA NAUTICA
Carta ad uso dei naviganti. Su di essa sono rappresentate, con speciali sistemi di proiezione, una determinata zona di mare e le coste adiacenti.
 
CASSERO
Parte del ponte di coperta, in genere rialzata, situata tra l'albero di maestra e la poppa.
 
CASTAGNA
Si tratta di un puntello che ha lo scopo di evitare l’inversione del movimento di un argano.
 
CASTELLO
Parte rialzata del ponte di coperta, posta all'estremità prodiera e che raggiunge il trinchetto.
 
CAVIGLIA
Cavicchio mobile posizionato in un foro della pazienza (apparato posto ai piedi di ogni albero). Vi vengono fissate drizze, scotte e cime di manovra. Si chiama caviglia anche ogni impugnatura disposta sul timone per manovrarlo. Il comando una o due caviglie di timone a dritta o a sinistra, all'orza o alla puggia, sta a significare di far girare la ruota del timone di una o due caviglie nel senso indicato.
 
CAVIGLIERA
Si chiama così il banco che sostiene le caviglie. Sulle navi a vele quadre la cavigliera è presente ai piedi degli alberi, sulle coffe e presso le impavesate. Generalmente è però chiamato pazienza.
 
CAVO
A bordo di una nave non si troveranno mai corde e funi, ma solo cavi e soprattutto cime.
 
CAVO TORTICCIO
Si chiama così un cavo trecciato; è quel cavo ottenuto avvolgendo insieme tre o più legnoli.
 
CHIARO - mettere in chiaro
E' l'azione di liberare una manovra da intoppi; è detto così anche lo sciogliere grovigli di corde.
 
CHIESUOLA
E' la protezione, la custodia, della bussola di rotta.
 
CHIGLIA
Grossa trave costituente l'asse strutturale di ogni nave. E' situata in basso, al centro della carena (per questo è anche spesso confusa con questa).
 
CIMA
Nome che viene dato ad ogni fune o corda di media dimensione, può essere in fibra vegetale o sintetica. Non esistono corde a bordo di alcuna nave; l'unica è quella della campana! Le cime più piccole sono chiamate sagole e quelle più grandi gomene o gherlini.
 
CIURMA
Nome generico dei rematori delle galee. Oggi viene usato per definire, specialmente in tono dispregiativo, l'equipaggio.
 
CIVADA
La parte centrale del bompresso porta questa dizione. Prendono lo stesso nome anche attrezzature e vele relative. Ad esempio: picco di civada, pennone di civada, vela di civada, ecc.
 
COFFA
E' la piattaforma semicircolare di legno situata alla sommità del fuso maggiore di ogni albero dei velieri a vele quadre. Accoglie gli uomini di vedetta o gli addetti alle manovre alle vele, gli strumenti di segnalazione e all'occorrenza anche le armi leggere. Ha la parte rotonda rivolta verso prora. Il nome ha origine sugli antichi galeoni dove le coffe avevano la forma della cesta fonda che si chiamava appunto coffa (o corba).
 
COLOMBIERE
Si chiama così la parte superiore del tronco maggiore, o dell'albero di gabbia, compresa tra la coffa o crocetta e la testa di moro.
 
COLTELLACCINO
Vela di straglio, avente la forma trapezoidale, che viene affiancata ai velacci quando il vento non è forte.
 
COLTELLACCIO
Vela di straglio di forma trapezoidale affiancata alle gabbie.
 
COMANDATA
Turno di guardia sulle navi in navigazione o in porto.
 
COMANDO (o COMMANDO)
Si tratta di una sagola adatta a fare delle fasciature di protezione intorno ad una cima più grossa o ad un altro oggetto sottoposto a sfregamento.
 
CONSERVA
Si usa dire "navigare di conserva". E' il navigare in gruppo, o in convoglio. In genere designava una compagnia di navi mercantili, anche di padroni diversi, che però facevano il viaggio insieme a difesa l'una dell'altra. Si assicuravano vicendevolmente dai danni della navigazione, e dai pirati, anche con un contratto. Attualmente viene usato anche quando genericamente si naviga in vicinanza con uguale rotta e velocità.
 
CONTRO
Usato in composizione con altre parole per indicare la contiguità, l'adiacenza o la sovrapposizione sia di vele, sia di parti dell'attrezzatura. Ad esempio: controfiocco, controvelaccio, controranda, ecc.
 
CONTROFIOCCO
Il più alto e il più piccolo dei fiocchi.
 
CONTROMEZZANA
La più bassa delle vele quadre posta sull'albero di mezzana. E' una vela a cui spesso si rinuncia, a causa delle sue interferenze con la randa. Il suo pennone è per questo chiamato vergasecca.
 
CONTROVELACCIO
Genericamente sono le vele più piccole e più alte dei velieri a vele quadre. E' la vela sopra il velaccio. In particolare è il nome della vela più alta dell'albero di maestra. Se viene usato al plurale definisce genericamente tutte le vele più alte di una nave (controvelaccino, controvelaccio e controbelvedere). Si chiama controvelaccino la vela dell'albero di trinchetto e controbelvedere quella dell'albero di mezzana.
 
COPERTA
Il ponte che si estende per tutta la lunghezza della nave posto più in alto, quello superiore. Sopraelevati su di esso si possono trovare altri ponti parziali come il cassero e il castello.
 
CORDA
Termine che in Marina viene usato esclusivamente per definire l'unica corda presente a bordo di una nave. Questa è unicamente la corda che pende dal batacchio della campana, utilizzata in caso di emergenza per la nebbia. Tutte le altre, che noi "terricoli" chiamiamo corde, presenti a bordo hanno nomi diversi a seconda dell'uso. Così troveremo ad esempio gomene, cime, sagole, barbette, lezini, cavi, ecc.
 
CORDAME
E' chiamato così l'insieme di sagole, di spaghi e di corde usati nella nautica.
 
CORRENTE
Nel linguaggio marinaresco è contrapposto al termine dormiente ed indica la manovra mobile; in una stessa manovra, o cavo, sempre contrapposto a dormiente, è detta così la parte non in tensione su cui si lavora.
 
CORRIDOIO
E' lo spazio tra l'uno e l'altro ponte, naturalmente sulle navi a più "piani". Non si chiama così quello sottostante al più basso (stiva) che è chiamato invece sentina.
 
CORSA
Si chiamava così la guerra navale fatta da un veliero privato, che possedeva un'autorizzazione particolare rilasciata dal sovrano (patente di corsa), contro il traffico marittimo di uno Stato nemico. Da qui poi sono nate tutte le altre varie derivazioni riguardanti i Corsari e la loro storia.
 
CORVETTA
Nome di una nave da guerra fornita di un solo ponte di batteria, quello di coperta. In genere è armata con tre alberi a vele quadre; se ne ha solo due prende contemporaneamente il nome di brigantino.
 
CROCETTA
Ciascuna delle due barre longitudinali che assieme alle barre trasversali sostengono la coffa.
 
CROCIAME
L'insieme dei pennoni.
 
CUBIA (o OCCHIO DI CUBIA)
E' il foro in cui scorre la catena dell'ancora.
 
 
B

 

BABORDO
E’ il lato sinistro della nave. Il termine viene usato soprattutto nelle antiche Marine francese e olandese.
 
BAGLIO - BAGLI
Sono le travi che vanno da una parete all’altra della nave e che sorreggono i ponti. 
 
BANDA
Genericamente è ciascun lato della nave. Andare alla banda, essere o trovarsi alla banda, si usano quando la nave si inclina su un fianco. Si usa anche per rendere gli onori al barcarizzo, quando cioè l'imbarco e lo sbarco di un Ufficiale viene salutato con il tipico fischio. Viene ordinato: "due alla banda", "quattro alla banda", "sei alla banda" ed "otto alla banda" a seconda del grado. Il "due alla banda" va agli ufficiali inferiori, come Guardiamarina, Sottotenente di Vascello e Tenente di Vascello; il "quattro alla banda" è rivolto agli ufficiali superiori, come Capitano di Corvetta, Capitano di Fregata e Capitano di Vascello; il "sei alla banda" va agli ufficiali Ammiragli, di qualsiasi livello; l'"otto alla banda" è riservato alla Bandiera, ai Capi di Stato, SS Sacramento ed ai morti di qualsiasi grado.
 
BANDO
"In bando" significa completamente rilasciato, non legato, né trattenuto.
 
BARCACCIA
Nome della maggiore delle imbarcazioni di servizio di una nave; la più grande, robusta ed attrezzata per i lavori marinareschi. La si può ancora trovare, chiamata così, sulle navi mercantili, mentre su quelle da guerra questa imbarcazione ora si chiama "barca a vela".
 
BARCARIZZO
Nome derivato da quello della parte del ponte ove era rizzata, cioè saldamente legata, la maggiore delle imbarcazioni di servizio (barcaccia) - la più grande, robusta ed attrezzata per i lavori marinareschi. E' costituito dalle aperture presenti nei fianchi della nave, generalmente all'altezza del ponte di coperta, alle quali si applicano le scale esterne che conducono dal pelo dell'acqua al ponte di coperta. Qui può anche essere legata una imbarcazione, sotto bordo, che permette di imbarcarsi o di sbarcare. Spesso è chiamata così anche la scala sollevabile che le navi hanno in murata e, per estensione, tale termine è passato anche alle scale ricavate nei moli per rendere agevole l'accesso alle piccole imbarcazioni..
 
BASTIMENTO
Nome generico di tutti i galleggianti, grandi e piccoli, esclusi quelli che si chiamano barche, che siano costituiti da ponti e siano destinati alla navigazione mediante vele o sistemi meccanici di propulsione. I vecchi marinai, liguri in particolar modo, chiamavano bastimenti soltanto i velieri e non i piroscafi.
 
BASTINGAGGIO
E' sinonimo di impavesata o parapetto. Deriva dal francese bastingage. Si chiama così il luogo, in coperta, dove vengono stivate le amache o le brande.
 
BATTAGLIOLA
Specie di ringhiera metallica, costituita da aste verticali (candelieri) e catenelle, posta al limite di un ponte di coperta dove non vi sia la protezione dell'impavesata.
 
BATTELLO
Denominazione generica di piccole imbarcazioni di bordo, a remi e di varia forma, destinate a diversi usi e servizi. E' più piccola delle lance e delle barche. Unica eccezione sono i marinai dei sommergibili: per loro battello è il sommergibile stesso, la loro nave.
 
BATTERIA
Nella marineria velica antica ha designato ogni fila di cannoni disposta lungo il fianco della nave. Da questo derivano gli specifici: ponte di batteria; batteria di dritta.
 
BECCHEGGIO o BECCHEGGIARE
Oscillazione longitudinale della nave impressale dal moto ondoso. Il movimento è longitudinale, pertanto si immergono e si sollevano alternativamente la prua e la poppa.
 
BELVEDERE
Nome specifico di una vela dell'albero di mezzana.
 
BETTOLINA
E’ una imbarcazione particolare. Si tratta di una chiatta che, quando la nave è alla fonda, scarica, o carica, liquidi e altri materiali da sotto bordo.
 
BIGO
Nome marinaresco di ogni asta di carico o gru.
 
BISCAGLINA
Si chiama così la scaletta di corda e pioli di legno.
 
BITTA
Colonnetta, in genere di ghisa, un tempo di legno con ghiere metalliche, con testa a fungo posta sull'orlo delle banchine portuali perché vi possano essere fissati gli ormeggi delle navi. Anche a bordo si trovano bitte, in genere di dimensioni minori e disposte a coppia sul ponte di coperta, sia a prua che a poppa.
BOCCAPORTO
Ognuna delle aperture quadrangolari, presenti nei ponti delle navi, che consentono il passaggio delle persone da un ponte all'altro e che consentono il carico e lo scarico dei materiali nella stiva.
 
BOLINA
Cima di manovra usata per distendere il lato sopravvento di una vela quadra. Le boline erano particolarmente messe in forza quando la nave procedeva con un moto che si avvicinava alla direzione del vento, e così il loro nome è diventato indicativo dell'andatura corrispondente (andare di bolina, in bolina). Si chiama bolina anche la manovra corrente necessaria a tirare verso prora il lato verticale di sopravvento di una vela quadra, quando il veliero vuole stringere il vento.
 
BOMA
Grossa asta, o trave cilindrica, orizzontale connessa tramite uno snodo (trozza) ad un albero e libera sull'altro lato. Il perno di rotazione è fissato alla parte più bassa dell'albero poppiero e le consente appunto un movimento angolare in orizzontale. Su di esso viene disteso il lato inferiore (bordame) di una randa, la vela trapezoidale di taglio.
 
BOMBARDA
Nave a vela con due alberi. Quello di maestra con vele quadre a mezzanave e quello di mezzana con vele auriche molto vicino alla poppa. E' munita di bompresso con più fiocchi.
 
BOMPRESSO
Albero molto inclinato, o quasi orizzontale, che fuoriesce dalla prua dei velieri. Lo stesso consente lo spiegamento di diversi fiocchi, infatti viene disteso il lato inferiore delle vele triangolari chiamate fiocchi.
 
BONACCIA
Assenza dei venti e tranquillità del mare. Si differenzia da calma in quanto quest'ultima può essere solo dei venti, mentre bonaccia è sempre anche del mare.
 
BORDAME
Lembo o lato inferiore di qualsiasi vela.
 
BORDARE
Mettere in tensione una vela. In particolare si tratta di tirare l'angolo inferiore delle vele per mezzo della scotta.
 
BORDATA
Sparo simultaneo, o in sequenza, dei cannoni di una batteria (dalla stessa fiancata).
 
BORDEGGIARE
Navigare con il vento alternativamente a dritta e a sinistra in modo da procedere verso la parte da cui esso spira. Praticamente è il modo di navigare a zig zag di un veliero che debba raggiungere una meta con vento contrario.
 
BORDO
Fianco di una nave e, per estensione, la nave stessa in locuzioni come "sottobordo". Indica anche il tratto di rotta che viene percorso mantenendo costante l'angolo tra essa e la direzione del vento. A bordo: dentro la nave; fuori bordo: fuori dalla nave; controbordo: si dice di una nave che va o viene parallelamente ad un'altra, ma in direzione opposta; rendere il bordo: ancorarsi, mettersi all'ancora in una rada o in un porto.
 
BOZZA
Pezzo di fune o di catena usato per trattenerne provvisoriamente un altro, finché non viene stabilmente fissato.
 
BOZZARE o ABBOZZARE
Assicurare una cima tramite una legatura provvisoria (bozza) per trattenerla in modo che non si allenti mentre viene legata o fissata stabilmente.
A bordo del Vespucci una particolarità è che si usa "bozzare" ... con un doppio significato: è una parola che viene usata come sinonimo di "dormire" e poi ... è un'azione molto praticata (appena è possibile!) a causa del lavoro svolto e delle effettive poche ore passate tra le braccia di Morfeo.
 
BOZZELLO
Apparecchio per il rinvio di funi. E' costituito da una cassa munita di gancio, o di anello, che contiene una o più pulegge. Si tratta praticamente di una carrucola.
 
BRACCIARE
Tendere i bracci dei pennoni per disporli secondo quanto richiesto dall'andatura della nave, ossia ruotarli orizzontalmente dalla direzione del suo moto rispetto a quello del vento.
Il verbo è usato nello specifico: a collo (cioè disporre i pennoni in modo che le vele siano investite dalla parte prodiera e facciano arrestare o indietreggiare la nave); a ventaglio (ossia disporre i pennoni in modo che l'angolo che essi formano con l'asse longitudinale della nave vada aumentando dagli inferiori ai superiori); a croce (ossia disporre i pennoni ad angolo retto con l'asse longitudinale della nave, con il vento in poppa); di punta (cioè disporre i pennoni in modo che essi vengano a toccare le sartie, con il vento in bolina).
 
BRACCIO
Designazione specifica e comprensiva delle manovre correnti connesse alle varee di ciascun pennone per ruotarlo orizzontalmente e trattenerlo nella posizione richiesta dall'andatura della nave.
Il braccio è anche una unità di misura, corrispondente a 1,829 metri, usata per le profondità marine.
 
BRIGANTINO (e brigantino a palo e brigantino goletta)
Veliero con due alberi a vele quadre: di trinchetto, verso prua, e di maestra, a poppa; più bompresso. Sull'albero di maestra era ordinariamente inferita anche una randa. Quando vi è un terzo albero (di mezzana con vele auriche) si parla di brigantino a palo. Il brigantino goletta ha invece l'albero di trinchetto a vele quadre, l'albero di maestra a vele auriche. Inizialmente, nei secoli dal XIV al XVI, veniva chiamato così un piccolo bastimento da scorta, sottile, a vele latine e remi, con 12 o 14 banchi (banco = bassofondo).
A

 

ABBISCIARE
Mettere una cima in forma di spirale.
 
ABBORDARE
Investire o urtare una nave. Generalmente si faceva intenzionalmente per arrembarla.
 
ABITACOLO
Chiesuola..
 
ACCOSTARE (o ACCOSTATA)
Mutare la direzione del moto della nave, cioè variare la rotta. Il movimento angolare della prua di una nave o di una imbarcazione da un lato o dall'altro con l'utilizzo del timone..
 
AGGUANTARE
Afferrare, fermare, far forza su un cavo.
 
AGUGLIOTTO
Un perno dei cardini del timone.
ALABBASSO
Si chiama così un cavo, un paranco che serve per tirare abbasso qualcosa.
 
ALAMBARDARE
Deviare, o cambiare, la rotta causa il moto ondoso.
 
ALARE
Tirare un cavo, o una catena, in senso orizzontale.
 
ALBERETTO
Nome specifico del fuso superiore di ogni albero. E' distinto dalle vele che vi corrispondono: alberetto di velaccino, alberetto di velaccio, alberetto di belvedere.
 
ALBERO
Nome generico e comprensivo della struttura primaria destinata a sorreggere i pennoni e la velatura. E' distinto dalla sua posizione longitudinale (albero di trinchetto, albero maestro, albero di mezzana) e dalle vele che, tramite i pennoni, vi sono connesse (albero di parrocchetto, albero di gabbia, albero di contromezzana, ecc.).
 
ALLASCARE
Filare un poco un cavo, lasciar scorrere un po' un cavo.
 
AMANTIGLIO
E' la fune, o paranco, che regge l'estremità poppiera del boma.
 
AMMAINARE
Far scendere un oggetto, sospeso ad una cima, facendola scorrere (ad esempio: la bandiera, le vele, i pennoni).
 
ANCORA APPENNELLATA
E’ la posizione dell’ancora quando si trova fuori bordo ma non tocca il fondo. In origine si usava per indicare due ancore che erano in linea sullo stesso cavo, o sulla stessa catena, e questo migliorava la tenuta in caso di cattivo tempo.
 
ANCORA DI POSTA
Ogni ancora destinata al servizio ordinario e perciò collocata a prua e tenuta sempre pronta all'uso.
 
ANDANA
E' una fila di navi ancorate una a fianco dell'altra e con la poppa legata alla banchina.
 
APPOPPARE
Posizionare le merci, o la zavorra, verso la poppa. Serve per far immergere di più la poppa rispetto all’asse longitudinale della nave.
 
APPRUARE
Posizionare le merci, o la zavorra, verso la prora. Serve per far immergere di più la prua rispetto all’asse longitudinale della nave.
 
A RIVA (o, meno usato: ARRIVA)
Sull'alberatura. In genere è usato il comando "A riva!", che viene dato ai marinai per farli salire sugli alberi.
 
ARARE
E’ l’azione di una nave che, a causa del vento, trascina l’ancora sul fondo.
 
ARMO
E' il tipo di alberatura e di vele delle quali è dotata una nave. Quando è riferito ad una piccola imbarcazione, ne indica invece l'equipaggio (armo di lancia) e talvolta anche il capo dell'equipaggio, cioè il timoniere.
 
ARREMBARE (o ARRAMBARE)
L'azione dei marinai che assalgono una nave, dopo averla abbordata. Anticamente si usava anche "arraffare".
 
ASPA
Manovella dell'argano, o asta di legno che permette il movimento dell'argano.
 
ASSICURARE
Ammainare. Cioè far discendere in coperta una parte qualsiasi dell'alberatura senza sguarnirla, senza cioè rimuovere le sue manovre dormienti e correnti. Quando è riferito ad una cima qualsiasi, significa "darle volta", cioè fissarla stabilmente.
 
ATTRACCARE
L'azione di avvicinamento con il fianco, delle navi o imbarcazioni, alla banchina o ad un'altra nave, al fine di consentire l'imbarco, o lo sbarco, di persone o di materiali.
 
ATTREZZATURA
Viene chiamato così l'insieme delle vele, dei cordami, della ferramenta e dei bozzelli di un'imbarcazione.
 
AURICO
Tipo di armamento, o armo, costituito da vele trapezoidali per tre lati inferite (fissate) sull'alberatura e da vele triangolari.

Glossario dei termini marinareschi (1).

Dalla A alla G

 

 

E, dopo aver ammirato un veliero così bello nella Sezione Speciale del sito, non poteva certo mancare un piccolo vocabolario dei termini usati in campo nautico o, in particolare, sulla nave scuola Amerigo Vespucci.

D

 

DERIVA
E' lo spostamento di una nave rispetto alla sua rotta. Avviene quando è investita da una corrente che non è parallela od opposta al suo moto. Più genericamente è lo spostamento laterale di un galleggiante a causa di una corrente marina.
 
DIANA
Il segnale che veniva dato al mattino per destare l'equipaggio di una nave. E' detto così, al giorno d'oggi, il turno di guardia delle prime ore.
 
DISLOCAMENTO
E’ chiamato così il peso totale della nave.
 
DOPPINO
E' ogni cavo che viene raddoppiato su se stesso.
 
DORMIENTE
Nel linguaggio marinaresco, contrapposto a corrente, indica la manovra fissa; in una stessa manovra, o cavo, sempre contrapposto a corrente, è invece la parte in tensione ovvero fissata all'estremità.
 
DRAGLIA
Tutte le funi (oggi anche di acciaio) sulle quali vengono fissati (inferiti) i fiocchi e le vele triangolari di straglio. Sono chiamate così anche le funi delle battagliole.
 
DRITTA
Il lato destro di una nave, guardando verso prua. Anche tribordo indicava la dritta, mentre babordo, al contrario, veniva chiamato il lato sinistro. Questi due ultimi vocaboli sono in disuso ed erano impiegati sugli antichi velieri inglesi e francesi.
 
DRIZZA
Sono chiamate così le funi con cui si alza e si trattiene in posizione una vela. Le drizze prendono il nome della rispettiva vela, ad esempio: drizza di fiocco, drizza di controfiocco, drizza di randa, ecc. E' anche la manovra corrente per alzare pennoni, picchi, antenne, fiocchi e vele di straglio.
 
DUGLIA
Spira in cui viene disposta una cima tenuta pronta per una manovra.

F

 

FALCHETTA
E' il bordo superiore delle piccole imbarcazioni. Vi sono posti gli scalmi per i remi.
 
FASCIATURA
Si chiama così la protezione, costituita generalmente da spago, attorno ad un cavo per prevenire l'usura e lo sfilacciamento.
 
FELUCA
Veliero a due alberi con vele latine e qualche fiocco.
 
FERZI
E' usato generalmente al plurale. Si tratta delle singole strisce di tela che compongono la vela. La vela in genere non è composta da un unico pezzo di tela, ma da vari ferzi opportunamente cuciti.
 
FILACCIA
E' il primo elemento necessario per la costruzione di funi, formato da fibre ritorte.
 
FILARE
Lasciare scorrere lentamente una cima o una fune, una catena, un cavo o una manovra corrente, mantenendone sempre il controllo. Con "filare di una nave" si intende: andare, correre.
 
FIL DI RUOTA
Si ha quando il vento investe la nave dalla parte posteriore e con una direzione parallela al suo asse longitudinale.
 
FIOCCO
La vela triangolare inferita (fissata) lungo un solo lato e posta anteriormente all'albero di prora, o a quello più vicino alla prua se ce n'è più di uno. Il lato su cui è inferita è posto sull'unico albero quasi orizzontale, quello che esce dalla prua e che sta sopra la polena, chiamato bompresso.
 
FONDA
Una nave è alla fonda quando è legata con un'ancora al fondo marino.
 
FORMAGGETTA
E' chiamato così il pomo ellissoidale posto alla sommità delle aste da bandiera e degli alberi. E' detto anche galletta.
 
FREGATA
Era un veliero del XVI secolo. Si trattava di una nave da guerra con due ponti di batteria e che era armato con tre alberi a vele quadre. Quella precedente era una piccola imbarcazione, più piccola della feluca, ed aveva una sola vela latina. Era in uso dal secolo XIII al secolo XVI, era guidato da otto o dieci uomini, era molto veloce ed era al servizio delle navi maggiori. Attualmente è definita così la tipologia della "classe maestrale", comprendente alcune navi militari (fregata Maestrale, fregata Libeccio, fregata Zeffiro, ecc.).
 
FUSO
Si definisce genericamente così ogni tronco delle alberature composte.

G

 

GABBIA
Una delle vele dell'albero di maestra. Se usato al plurale indica genericamente le vele sovrastanti i trevi, cioè il parrocchetto, la gabbia e la contromezzana. Sulle galee era chiamata così quella specie di gerla dove trovavano posto le vedette, ora chiamata coffa.
 
GABBIERE
Ogni marinaio genericamente addetto alle manovre alle vele e, nello specifico, che sale sull'alberatura.
 
GAETTONE
Turno di guardia con una durata diversa dagli altri.
 
GAFFA
Si tratta di un’asta con un uncino. Viene usata dal nocchiere per afferrare le funi durante le manovre di accostamento di una barca.
 
GALA' (o GRAN PAVESE)
E’ l’addobbo della nave fatto con le bandiere.
 
GALEA
Bastimento lungo circa 50 metri e largo circa 7 metri. Ha due o tre alberi con vele latine e da venticinque a trenta remi per ogni lato. I rematori erano generalmente schiavi o condannati (da qui il nome galea - galera).
 
GALEAZZA
Bastimento a vela e a remi con tre alberi a vele latine e il bompresso. Utilizzato soprattutto nel 1500. Aveva alto bordo, con casseretto e castello.
 
GALEONE
Veliero da guerra, utilizzato nei secoli XVI e XVII per la navigazione oceanica. Era quindi più grande della galeazza, alto di bordo e con due o tre ponti. Aveva due castelli (a poppa e a prua). Quelli più grandi avevano quattro alberi verticali (trinchetto e maestra con vele quadre, mezzana e mezzanella con vele latine). Era presente una coffa per ogni albero ed aveva le vele quadre di civada al bompresso.
 
GALLOCCIA
E' il legno, o metallo, a forma di incudine sul quale si dà volta ai cavi.
 
GARBINO
Vento di libeccio (soffia in direzione Sud - Ovest).
 
GASSA
E' chiamato così l'anello fatto più o meno stabilmente in una fune, cavo vegetale o metallico. Gassa d'amante: è la gassa formata con un nodo che non si stringe.
 
GAVITELLO
Piccolo galleggiante di sughero, di legno o di metallo. Serve per segnalare qualcosa che la superficie delle acque nasconde.
 
GAVONE
Locale di deposito posto nella parte inferiore dello scafo. Gavone di poppa: lo spazio interno di ogni nave, compreso tra l'estrema poppa e una paratia trasversale posta in luogo di uno dei quinti di poppa. Gavone di prua: lo spazio compreso, in ogni nave, tra l'estrema prora e la paratia di collisione.
 
GERLO
Ogni cima (praticamente è tipo una cordicella) che contiene le vele quando sono serrate o quando serve terzarolare le vele.
 
GETTARE L'ANCORA
Termine che non viene generalmente usato a bordo, ma a terra!. I marinai dicono: dar fondo.
 
GIARDINETTO
Anca posta a poppa della nave, normalmente munita di una specie di balcone decorato con piante. In generale sono chiamate giardinetto le zone poppiere della nave e quello che si trova nella loro direzione; ad esempio: vento al giardinetto, ecc.
 
GIORNALE DI CHIESUOLA
Brogliaccio su cui vengono annotate minuziosamente tutte le manovre e le evoluzioni della nave.
 
GOLETTA
Tipo di nave con due alberi inclinati a poppa ed armata con vele auriche e bompresso. Ne è un esempio la nave scuola Palinuro.
 
GOMENA
Fune molto grossa utilizzata per l'ormeggio, il tonneggio e/o il rimorchio. Generalmente la sua circonferenza va da 20 cm a 60 cm, la sua lunghezza è di quasi 200 metri ed è formata da altre corde meno spesse attorcigliate assieme. Prima che si usassero le catene, l'ormeggio avveniva grazie alle gomene. E' anche una unità di misura, poco usata, pari ad un decimo di miglio marino, cioè m. 185.
 
GOVERNARE
Manovrare una nave o una imbarcazione, l'azione di dirigerla con il timone. Si dice: la nave governa bene (o male, o non governa) a seconda di come risponde al timone.
 
GRAN PAVESE (o GALA')
E’ l’addobbo della nave fatto con le bandiere.
 
GRAPPINO
E' un ancorotto a quattro marre, senza ceppo. Una volta si usavano i grappini di arrembaggio per afferrare le navi che si volevano arrembare.
 
GRATILE
E' il cavetto di canapa cucito sul perimetro della vela per darle più resistenza.
 
GRECO o GRECALE
Il vento di Nord - Est.
 
GRIPPIALE
Segnale galleggiante visibile in corrispondenza con un'ancora affondata.
 
GRISELLA
Fune tesa orizzontalmente fra le sartie al fine di costruire una scala necessaria alla salita dei gabbieri sugli alberi.
 
GROPPO o GROPADA
Una raffica di vento improvvisa e violenta, seguita in generale da calma.
 
GUARNIMENTI
Gli accessori che tengono al loro posto gli alberi, i pennoni, le antenne, e che servono per allacciarvi le vele e muoverli quando occorre.
 
GUARNIRE
Mettere a posto i guarnimenti.