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I nomi dei venti, diversi a seconda della direzione che hanno, sono:

N (0°) Tramontana; N-E (45°) Grecale;
E (90°) Levante; S-E (135°) Scirocco;
S (180°) Australe (o Mezzogiorno); S-O (225°) Libeccio;
O (270°) Ponente; N-O (315°) Maestrale.

In direzione N-E c'è la Grecia e il vento ha il nome Grecale; a S-E vi è la Siria e il vento è chiamato Scirocco; a S-O vi è la Libia e il vento è Libeccio; nella direzione N-O c'è il vento di Maestrale, il cui nome discende da magister, la direzione da Roma o Venezia, la via maestra dal porto di origine.

 

Sulle navi antiche era facile trovare una bussola con uno sfondo composto da una rosa dei venti a 32 punte.
Queste 32 parti in cui era suddivisa venivano chiamate quarte e servivano anche come unità di misura per le manovre di accostamento; non era difficile quindi sentire il comando: accosta due quarte a dritta!

rosa dei venti

 

La rosa dei venti.

Se i quattro punti cardinali (N., E., S., O. = Nord, Est, Sud, Ovest), posti rispettivamente a 0°, 90°, 180° e 270°, vengono tagliati al centro con quattro assi (ottenendo quindi angoli di 45°), abbiamo quattro punti intercardinali (chiamati N-E, S-E, S-O, N-O).
Questi otto punti (cardinali e intercardinali) vengono anche chiamati "Venti".

Il cerchio che viene suddiviso in questi otto punti è chiamato "Rosa dei Venti" e, a seconda della direzione da cui soffia il vento, deriva la denominazione di quel vento. Il punto di riferimento di partenza standard è posizionato nel mar Ionio, perchè perché il centro della navigazione al tempo della nascita della "Rosa dei Venti" era lì.

Linea di cambiamento della data.

 

L'ora di un determinato punto sulla Terra, ora locale, deriva dalla sua posizione rispetto al Sole; ne consegue che in punti diversi, situati in meridiani diversi, non c'è la stessa ora. Se questo fatto si verifica in uno stesso Stato, causa dei problemi; potrebbe succedere infatti che due città non molto lontane, abbiano due ore locali diverse. Naturalmente ciò creerebbe notevole disagio, si pensi ad esempio agli orari dei mezzi di trasporto locali, dei treni, alla situazione nel caso di appuntamenti. Per evitarlo si è convenuto, a livello internazionale, di suddividere in 24 "spicchi" la superficie terrestre, e precisamente in 24 fusi orari. Questi "spicchi" sono semplicemente i meridiani, distanti 15° tra loro (cioè 360° : 24 ore), nei quali tutti i punti della Terra, compresi appunto nello stesso meridiano, hanno la stessa ora.

Il fuso centrale è quello passante per Greenwich.

Considerato che la Terra gira in senso antiorario, il fuso precedente ha un'ora in meno rispetto a quello centrale, mentre quello successivo ha un'ora in più. Chi viaggia in senso antiorario, nel momento in cui supera l'antimeridiano di Greenwich deve spostare la data al giorno successivo; se invece viaggia in senso orario, la data da spostare è quella del giorno prima di partire.

L'antimeridiano di Greenwich, per questo motivo, è chiamato anche linea di cambiamento della data.

 

fusi orari nel mondo

I fusi orari nel mondo
Considerando che al meridiano di Greenwich (GMT) sia mezzogiorno.

Il Sestante.

Occorre prima di tutto precisare cosa è una alidada. E' uno strumento fatto da due asticelle, una fissa e l'altra mobile orientabile su un piano circolare graduato. Puntando quella fissa verso l'orizzonte, e quella mobile in direzione di un astro, i primi naviganti potevano conoscere l'angolo di altezza del corpo celeste.

Il sestante è anch'esso utilizzato per misurare gli angoli e quindi determinare il punto in cui ci si trova. E' uno strumento con la forma di un settore circolare di 60° (cioè un sesto di circonferenza, da cui prende il nome), costituito da uno specchio mobile e da una alidada fissata al vertice del settore. Il settore di cerchio è graduato. Con l'oculare l'osservatore traguarda contemporaneamente, attraverso un rettangolino, costituito metà da vetro trasparente e l'altra metà da uno specchio, sia l'orizzonte, sia l'immagine dell'astro, riflessa dallo specchio mobile, che viene orientato muovendo l'alidada. L'angolo segnato sul settore circolare ci fornirà l'altezza dell'astro (Luna, Stella, Sole, Pianeta).

Per orientarsi è indispensabile osservare: di giorno il Sole (che sorge a Est, a mezzogiorno è a Sud e al tramonto è a Ovest), e sapendo un punto cardinale poi si possono rilevare anche gli altri, e di notte le stelle "fisse". Bisogna a questo punto precisare che, per come è posizionata e ruota la Terra, le stelle non sono tutte visibili, e dappertutto, e ci sono due stelle fisse diverse. Nell'emisfero settentrionale (il nostro), la Stella Polare, è la stella fissa che segnala la direzione Nord (si trova nella Costellazione dell'Orsa Minore), ma nell'emisfero meridionale è necessario cercare la Costellazione della Croce del Sud, che è quella su cui si "dirige" l'asse di rotazione della Terra, e che segna il punto cardinale Sud.

sestante

il sestante
(in una bacheca al museo navale)

Canale di Panama.

 

Si tratta di un canale artificiale situato in America centrale, che unisce l'Oceano Atlantico con l'Oceano Pacifico.

Facilita la navigazione e quindi il trasporto di merci (e di persone) dalla costa occidentale a quella orientale dell'America, ed il contrario, perché naturalmente ne abbrevia il percorso; evita infatti di dover circumnavigare l'America del Sud per raggiungere la costa opposta. E' lungo 81,6 Km e largo da 90 m a 300 m e la profondità minima è di 12,4 m. Fu iniziato nel 1879 da una Compagnia Francese, sotto la guida di F.M. Lesseps, lo stesso realizzatore del Canale di Suez. I lavori vennero sospesi a causa delle epidemie di malaria e di febbre gialla, e il canale fu terminato ed inaugurato solo nel 1915.

La sua particolarità è che è formato da tre gruppi di doppie chiuse che consentono alle navi di superare vari dislivelli, fino a raggiungere un totale di 26 m di altezza. Ciascuna chiusa è lunga 305 m e larga 33 m. Per entrare e navigare in questo canale, ciascuna nave non può essere condotta dal suo comandante, ma deve ospitare, ed essere guidata da un pilota locale; quest'ultimo ha una specializzazione specifica raggiunta in seguito ad un corso della durata di ben otto anni. Ogni chiusa permette l'entrata (o l'uscita) dell'acqua, necessaria a superare il dislivello, per mezzo di cento "buchi" posti sul fondo; lo scopo è quello di immettere l'acqua il più gradatamente ed omogeneamente possibile. Bisogna infatti considerare che le nuove petroliere, si trovano ad avere lo spazio laterale che non supera un metro per parte. Ogni nave è  tenuta in posizione tramite dei cavi tiranti, posti sui due lati destro e sinistro, che inoltre la trainano, agganciati a due appositi "trenini". E' interessante vedere in azione il sistema di chiuse, esiste infatti una webcam che visualizza la chiusa di Miraflores.

 

 

 

Canale di Suez.

 

E' un canale artificiale che collega il Mar Mediterraneo con il Mar Rosso e l'Oceano Indiano. Taglia l'istmo di Suez; è lungo 169 Km, largo dai 70 ai 125 m ed è profondo da 13 a 15 m. Fu progettato da Luigi Negrelli (ingegnere del Trentino Alto-Adige, dove abito io!) e fu realizzato dal francese F. de Lesseps (lo stesso del Canale di Panama). Fu inaugurato il 17 novembre 1869. Rimase chiuso alla navigazione nel 1967 per problemi dei Paesi limitrofi, e fu riaperto l'8 giugno 1975.

VENTO

 

calma

bava di vento

brezza leggera

brezza tesa

vento moderato

vento teso

vento fresco

vento forte

burrasca moderata

burrasca forte

burrasca fortissima

fortunale

uragano

uragano

VELOCITA' in KM/ORA

 

meno di 1

1-5

6-11

12-19

20-28

29-38

39-39

50-61

62-74

75-88

89-102

103-117

118-133

134-220

GRADO

 

0

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

11

12

13

Scala dei venti - Scala Beaufort.

 

Francis Beaufort: è vissuto alla fine del 1700 e all'inizio del 1800. Era un ammiraglio inglese ed è stato l'ideatore della Scala dei venti, che porta appunto il suo nome. E' stata ideata nel 1806, ma adottata solo nel 1874. Con questi gradi si indica anche la forza del mare.

Conoscere riguardo al mare (1)

La Stella Polare.

E' la stella di riferimento per tutti i naviganti, e non solo. Essa è posizionata, e pertanto ne segnala il punto cardinale, a Nord. E' l'ultima stella del timone del Carro dell'Orsa Minore. La si trova anche prendendo e moltiplicando, spostandosi, sei volte quella distanza che c'è tra le ultime due stelle del Carro dell'Orsa Maggiore.

La bussola marina.

La Terra è influenzata da un campo magnetico e gli aghi magnetici si orientano verso il Polo Nord Magnetico indicandone la direzione. Di conseguenza in qualsiasi punto della Terra, con un ago magnetico è possibile conoscere il Nord e quindi orientarsi. Sfruttando questa caratteristica sono state costruite le bussole ed in particolare è stata inventata la bussola marina. Quest'ultima è particolare, diversa da quelle che sono abituata a vedere (per la mia modesta esperienza ho presente solo quelle semplici che si usano da bambini), perché questa è composta di tanti aghi liberi, fluttuanti in un liquido antigelo (più aghi danno maggiore precisione, inoltre il liquido antigelo permette di navigare anche in zone molto fredde). Sul bordo della bussola è sistemato anche un indicatore fisso, che si chiama "linea di fede", che è posizionato esattamente verso la prua della nave. Questo permette di sapere l'angolo di prua (detto impropriamente di rotta), che è appunto l'angolo formato dalla direzione verso cui si sta procedendo rispetto al Nord.

Latitudine e Longitudine.

Le informazioni sui meridiani e sui paralleli le trovi nella pagina "curiosità".

Per determinare un punto sulla sfera terrestre si fa sempre riferimento all'Equatore e al Meridiano Fondamentale. Il meridiano fondamentale è stato identificato, convenzionalmente, con quello passante per Greenwich (vicino a Londra). Il meridiano di Greenwich divide il Globo Terrestre in due, l'emisfero orientale ad Est, a destra, e quello occidentale a Ovest. Dove si incontrano i due circoli, quello dell'Equatore e quello del Meridiano Fondamentale, iniziano le suddivisioni in gradi e di conseguenza le coordinate geografiche: latitudine e longitudine. La latitudine è la distanza angolare tra il punto in cui ci si trova e l'Equatore; ha segno Nord se è nell'emisfero Boreale, quindi sopra l'Equatore ed ha segno Sud se si trova nell'emisfero Australe, sotto l'Equatore. La latitudine ha perciò valori tra 0° e 90°.

La longitudine è la distanza angolare tra il punto in cui ci si trova e il meridiano di Greenwich; ha segno Est se è nell'emisfero orientale ed Ovest se è in quello occidentale.

Canale di Kiel.

Si tratta di un canale artificiale, chiamato Nord-Ostsee-Kanal, che permette di raggiungere Kiel partendo da Brunsbuttel, e naturalmente il viaggio contrario, senza dover circumnavigare la penisola dello Jutland. Praticamente collega il Mare del Nord al Mar Baltico con un viaggio che si concretizza in soli 100 Km, anziché 520 Km.
All'inizio del Canale ci sono alcune chiuse, costruite per evitare che la marea modifichi il livello dell'acqua all'interno dello stesso. Le sue dimensioni sono: circa 100 Km di lunghezza, larghezza 162 metri a livello della superficie dell'acqua e 90 metri sul fondo, profondità 11 metri.
E' molto trafficato, vi transitano più navi che in quello di Panama e di Suez, tanto che non è raro vedere le navi a poca distanza (poche centinaia di metri) una dall'altra. I dati del 2005 sono di 56.964 navi nel Canale di Kiel, 14.011 in quello di Panama e 18.193 in quello di Suez. In realtà si tratta di numero di transiti, perché invece il primato per le tonnellate ed i materiali trasportati spetta agli altri due.
La navigazione dura circa 7 ore ed è soprattutto di genere commerciale. Verso Ovest sono dirette materie prime (petrolio e derivati, carbone, acciaio e legname), mentre verso Est transitano container e prodotti finiti.
Attualmente (febbraio 2007) il Canale permette il passaggio a navi lunghe 235 metri, larghe 26 metri e con un pescaggio di 7 metri, oppure ad imbarcazioni lunghe 180 metri, larghe 32 metri e con un pescaggio di 9 metri. Sono in corso i lavori che consentiranno la navigazione anche con maggiori dimensioni, lunghezza fino a 280 metri, e presumibilmente finiranno nel 2014.

Un po' di storia?
Fu inaugurato il 21 giugno 1895 da Guglielmo II, nipote dell'imperatore Guglielmo I che ne ordinò invece la costruzione. Il suo nome in origine fu Kaiser-Wilhelm-Kanal ed i lavori si svolsero in 8 anni con l'impiego di 9.000 operai. Venne allargato tra il 1907 e 1914 su ordine della Marina Militare Tedesca, infatti già lo scopo iniziale della sua creazione era quello di collegare le basi della flotta tedesca del Mar Baltico con quelle del Mare del Nord, senza dover appunto circumnavigare la Danimarca.
Nel 1919, con il Trattato di Versailles, il Canale di Kiel venne internazionalizzato unitamente al fiume Reno, all'Oder, al Danubio e all'Elba.

 

 

Santa Barbara - patrona dei marinai.

Santa Barbara è la patrona dei marinai e viene festeggiata il 4 dicembre. Vedi la pagina di dettaglio.

 

 

 

La bandiera navale italiana: Marina Militare e Marina Mercantile.

 

La bandiera tricolore nasce con il Regno di Sardegna. Veniva usata dalle truppe e fu istituita con il proclama di Carlo Alberto il 23 marzo 1848. Solo con il Regio Decreto del 15 aprile 1848 venne posta la stessa bandiera sulle navi da guerra e della marineria mercantile.
“ ... ordiniamo: Le Nostre Navi da guerra e della marineria mercantile inalbereranno, quale bandiera nazionale, la bandiera tricolore (verde, bianco e rosso) con lo scudo di Savoia al centro.
Lo scudo sarà sormontato da una corona per le navi da guerra.”

Il 17 marzo 1861, al momento della costituzione della Marina Italiana, sulle navi appariva la bandiera nazionale: il tricolore verde, bianco, rosso, con lo scudo sabaudo con bordo azzurro, sormontato dalla corona reale.

La bandiera di bompresso originale, mantenuta fino al 1946, fu istituita con un R. D. del 22 aprile 1879:  “La bandiera di bompresso che le Regie Navi devono tenere stando all'ancora sarà di forma quadrata con croce bianca verticale in campo rosso, contornata d'azzurro.”

Il Ministero della Marina chiese alla Consulta Araldica del Regno d'Italia la concessione di uno stemma per la Regia Marina il 30 dicembre 1939.
L’ammiraglio Domenico Cavagnari, che era il Sottosegretario di Stato alla Marina, scrisse: “ … riconosciuto alla Regia Marina uno stemma araldico, quale emblema delle tradizioni storiche ed eroiche delle Marinerie Italiche, delle quali essa è naturale erede e continuatrice. Lo stemma araldico, riunisce emblemi caratteristici della Marina imperiale di Roma, delle Repubbliche marinare di Venezia, Genova, Pisa ed Amalfi e della Marina imperiale …. Ai quattro stemmi che ricordavano il passato medievale, doveva essere unito un emblema per ricordare che la marina era ora imperiale e quindi: in cuore, sovrapposto ai quattro quarti (dove erano gli stemmi delle Repubbliche marinare): lo scudo sabaudo affiancato dal fascio littorio.”
"Circa un anno e mezzo dopo, con Decreto Reale del 25 aprile 1941, lo stemma araldico venne concesso …  distintivi e nome da applicare sulle RR. Navi ".

 

 

Dopo la costituzione della repubblica italiana, con decreto del Capo dello Stato Enrico De Nicola, il 9 novembre 1947 venne istituita la nuova bandiera navale. Lo stemma Sabaudo, che appariva nella sezione bianca della bandiera, venne così sostituito da quello attuale.
Sul decreto, pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale il 29 novembre 1947 (n. 275), all'articolo 1 è scritto che la bandiera navale della Marina Militare "è costituita dal Tricolore italiano, caricato, al centro della banda bianca, dall'emblema araldico della Marina militare, rappresentante in quattro parti gli stemmi delle Repubbliche marinare (Venezia, Pisa, Genova, Amalfi), e sormontata da una corona turrita e rostrata".
Il 30 novembre 1947 la nuova bandiera fu issata sulle navi militari e nei distaccamenti della Marina.

Lo stemma fu proposto dall'Ammiraglio Cavagnari. E’ stato concesso con Regio Decreto nell'aprile del 1941. A causa della guerra e dell’armistizio nel 1943 il discorso venne provvisoriamente accantonato. Solo alla fine del 1947 il Presidente Enrico De Nicola istituì la "Bandiera navale" della Marina Militare della Repubblica Italiana.

Lo stemma che appare nella bandiera della Marina Militare Italiana è composto da uno scudo diviso in quattro riquadri, che rappresentano le quattro repubbliche marinare.
In particolare:
“... nel 1° di rosso, al leone d'oro, alato e nimbato dello stesso, con la testa di fronte, ritto, tenente sotto la zampa sinistra il libro del Vangelo di S. Marco, mentre la destra regge un gladio (Repubblica di Venezia); nel 2° d'argento alla croce di rosso (Repubblica di Genova); nel 3° d'azzurro alla croce d'argento, di otto punte, patente (Repubblica di Amalfi) ; nel 4° di rosso alla croce d'argento, patente e ritrinciata, con tre pomelli dello stesso, disgiunti dalle estremità dei bracci (Repubblica di Pisa)”. Lo scudo, che è orlato in filetto da un cavo torticcio d'oro, è sormontato da una corona turrita e rostrata. La corona è munita di due ancore romane (una visibile), sostenente quattro torri (tre visibili), merlate alla guelfa di tre, il tutto d'oro.”

Questo è il significato di questi simboli.
La corona turrita e rostrata è l’emblema di valore ed onore che il Senato romano dava ai conquistatori di terre e città oltremare e ai reduci di imprese navali.
I rostri ricordano la vincita contro Cartagine avvenuta grazie a Caio Duilio, il generale delle Legioni di Marina Romane.
Lo scudo, con la forma sannitica, è contornato per unire simbolicamente le quattro repubbliche marinare. E’ bordato con un cavo torticcio, che ricorda l’architettura veneta.

 

La bandiera di bompresso è quadrata e rappresenta solo le quattro Repubbliche Marinare, è infatti priva della corona turrita.

 

La Bandiera della Marina mercantile è un po’ diversa da questa militare che ho appena descritto. Queste sono le differenze.
Lo scudo non è sormontato dalla Corona Turrita. Il leone è diverso: "leone d'oro, alato e nimbato dello stesso, con la testa posta di fronte, ritto, tenente fra le zampe anteriori avanti al petto il libro aperto, scritto delle parole a lettere maiuscole romane di nero Pax Tibi Marce, nella seconda facciata, similmente in quattro righe Evangelista Meus”.

 

C’è un motivo che ha portato ad avere in Italia una bandiera navale, specifica al posto della semplice bandiera italiana. La bandiera italiana è “disadorna” e, durante la navigazione, avrebbe potuto creare dei malintesi perché quella del Messico porta gli stessi colori. Aggiungendo invece l’emblema araldico la si può inequivocabilmente identificare.

canale_Kiel

 

canale_Kiel

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

bandiera italia

bandiera italiana

 

 

 

bandiera regia marina militare italiana

bandiera della
Regia Marina Militare

 

 

bandiera regia marina

bandiera della
Regia Marina

 

 

bandiera marina militare italiana

bandiera della
Marina Militare Italiana

 

 

 

stemma araldino marina militare italiana

stemma araldico
Marina Militare Italiana

 

 

 

 

jack bandiera di bompresso

bandiera di bompresso

 

 

bandiera marina mercantile italiana

bandiera della
Marina Mercantile