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L'arsenale militare marittimo di La Spezia

Ecco dove la nave scuola Amerigo Vespucci, e le altre navi militari, vengono perfezionate e curate

Nel dettaglio ...

La porta monumentale è stata costruita nel 1883.

A fianco dell'entrata dell'Arsenale si trova il Museo Tecnico Navale che occupa l'antica Caserma dei Pompieri.

Le ancore sono quelle della Corazzata austriaca "Viribus Unitis", affondata a Trieste nel 1918. Le palle per cannoni che si trovano sui pilastri sono quelle usate nel 1850 dai cannoni navali ad avancarica.

Il piazzale all'interno della Porta Principale è Piazzale Bergamini, intitolato appunto alla medaglia d'oro Ammiraglio di Squadra G.C. Bergamini.

Il ponte sul canale Lagora era girevole ed è stato fatto nel 1885. Fu distrutto nella Seconda Guerra Mondiale ed in seguito fu ricostruito fisso.

La Porta Ferrovia Nord permetteva l'accesso del treno. Il ponte ferroviario girevole si apriva al passaggio delle imbarcazioni che erano dirette dalle navi alla fonda in porto alla Porta Principale dell'Arsenale. La linea ferroviaria fu in uso dal 1870 al 1950.

La prima darsena ha queste dimensioni: metri 200 x metri 420. Gli scavi a secco furono effettuati tra il 1863 e 1865.
La seconda darsena è: metri 200 x metri 600. Inizialmente era metri 200 x metri 390 ma venne modificata tra il 1888 e 1890.

Il ponte girevole in ferro venne fatto nel 1914 e andò a sostituire quello distrutto nel 1869 a causa dell'allargamento del canale.

 

 

 

cannone in manutenzione arsenale militare La Spezia

cannone in manutenzione
(foto: sito della Marina Militare)

 

 

 

polena dorata nave Palinuro

 

restauro della polena del Palinuro
(foto: sito della Marina Militare)

L'Arsenale Militare Marittimo di La Spezia

 

Si tratta di una delle più importanti ed antiche basi della Marina Militare Italiana. A La Spezia ha anche sede il Comando in Capo del Dipartimento Militare Marittimo dell'Alto Tirreno, che è una Base Navale Principale. Essa comprende il Comando Servizi Base, la Stazione elicotteri di Luni, il raggruppamento subacquei ed incursori, gli Enti del Supporto logistico navale, il Centro addestramento e Reclutamento, il Comando Zona Fari ed in particolare l'Arsenale Militare Marittimo.
Nei pressi dell'Arsenale è situato anche il Museo Tecnico Navale, che comprende più di 6.500 cimeli, 2.500 medaglie, oltre 150 modelli di navi, 2.000 documenti e più di 5.000 volumi tecnici e storici.

In questo Arsenale si prendono cura anche della nave scuola Amerigo Vespucci. Qui vengono svolti tutti i lavori di ordinaria e straordinaria manutenzione delle navi della Marina Militare Italiana. In alcuni casi, ad esempio per il Vespucci, si tratta di lavori molto particolari. Basti pensare all'età di tale Unità, oltre alla sua finalità e alla sua conformazione che, come tutti possiamo vedere, non rispecchiano quelle della maggioranza delle navi della Marina Militare, le classiche "navi grigie". Per farsi un'idea di alcuni dei lavori eseguiti sul Vespucci basta vedere quelli fatti a febbraio 2006, durante i quali si è dovuto sostituire l'albero di trinchetto con non poche difficoltà.

L'Arsenale di La Spezia dà lavoro sia a personale militare che civile, per un totale di circa 2.100 persone di cui 200 militari e 1.900 tra impiegati ed operai. Lo stabilimento è diretto da un Ammiraglio Ispettore del Genio o delle Armi Navali della Marina Militare.
Si sviluppa su 85 ettari di superficie totale. Ci sono 18 ettari di superficie coperta, 6 bacini di carenaggio e muratura, 2 bacini di carenaggio galleggianti, 2.600 metri di banchine e ... 13.000 metri di rete stradale!

Nel marzo del 2000 io, come semplice civile, ho avuto la possibilità, di entrare in Arsenale a La Spezia e di visitarlo. L'ho visto solo in parte, perché il motivo principale del mio viaggio era incontrare per la prima volta la nave Vespucci, quindi ... non pensavo ad altro!
Avendo quello scopo primario, una volta entrata, mi sono diretta subito (e messa in fila) al veliero e poi, sempre di corsa (e un'altra fila), verso l'altra nave visitabile, la fregata Maestrale. Quando mai mi sarebbe capitata nuovamente una occasione simile: visitare due navi militari in un solo giorno!
Viste le due navi, e distolto dalla mia mente questo pensiero predominante, mi sono accorta che si poteva dare un'occhiata anche ad alcuni laboratori ed officine che si trovano all'interno dell'Arsenale. Purtroppo non conoscevo ancora questo mondo e pertanto, non essendo preparata a tutto questo, non ho potuto prestare la dovuta attenzione.
E' stato comunque molto interessante e per questo consiglio sempre a tutti di andarci, perché si può scoprire un mondo bellissimo a cui spesso non si pensa. Forse tu invece sai che tutto questo esiste, che è indispensabile e che è importantissimo, ma devi sempre pensare che abito in una delle poche regioni d'Italia non bagnate dal mare, pertanto per me è stata una vera, curiosa, interessante, scoperta.

Le navi, oltre al lavoro svolto a bordo durante la navigazione, necessitano anche di tanti interventi, e tanta manodopera, che vengono svolti sulla terraferma. E' un lavoro indispensabile per fare in modo che le Unità, tutte le Unità, possano riprendere il mare con tranquillità e con il massimo della funzionalità.
Per la cronaca, l'Arsenale di La Spezia di solito è aperto ai civili solo in due occasioni: San Giuseppe (patrono di La Spezia) e Santa Barbara (patrona dei marinai).
Io ho avuto l'opportunità di entrarci nel 2000 perché, dopo anni che desideravo vedere da vicino la nave che mi affascina tanto, la nave scuola Amerigo Vespucci, avrei avuto modo di vederla da vicino ed anche di poter salire a bordo. Così l'ho incontrata, ed ho anche potuto toccarla con mano, per la prima volta. Purtroppo era in manutenzione e così ho potuto calpestare solo un terzo del ponte esterno, il resto era chiuso per i lavori in corso, inoltre non si presentava in perfette condizioni, mancavano ancora diverse parti degli alberi ed erano ancora montati i ponteggi per la loro manutenzione. Si è presentata comunque come una signora che, pur avendo una certa età, 69 anni (nel 2000), che assolutamente non dimostrava, si stava facendo bella, grazie al paziente, costante e professionale lavoro degli arsenalotti, per ripartire per il giro del Mondo.
Se vuoi leggere quello che ho scritto riguardo al primo incontro vai nella pagina dei siti consigliati. Le foto che seguono le ho fatte all'interno dell'Arsenale nel marzo 2000.

ponteggio nave Vespucci

nave Vespucci in manutenzione - La Spezia, marzo 2000

 

L'Arsenale di La Spezia nacque con l'obiettivo di costruire Navi Militari. Attualmente però l'attività principale è quella della manutenzione e dell'ammodernamento delle Unità Navali.

Accanto a questo ammodernamento vivono però anche tutte le vecchie professionalità artigianali. Diverse di queste permettono alla nave Vespucci di riprendere il mare ogni primavera, e di trascorrere l'inverno in un bacino di carenaggio che la cura da ben 77 anni (il varo è avvenuto nel 1931).
C'è ancora quindi un forte legame con il passato. Se guardi gli ultimi grandi lavori di cui ha necessitato proprio il Vespucci ti puoi rendere conto di quanto siano importanti le maestranze ancora presenti, e quanto siano fondamentali per la vita di queste vecchie (e non solo loro) belle signore del mare. Diverse sono le lavorazioni artigianali, presenti ormai solo qui, in questo Arsenale. Queste lavorazioni riguardano vari settori, tra cui veleria, falegnameria, cordami.

Il passato e la tradizione si vedono ovunque: la monumentale Porta Principale, i bacini di carenaggio di conformazione ottocentesca, le antiche officine ancora efficienti.
Sono presenti infatti 6 bacini in muratura (quelli con il vecchio sistema a "gradoni", non i drydock moderni) e due darsene, oltre alle officine dei calderai, dei tubisti, alla veleria e alla fonderia, nella quale si colano i metalli e vengono preparate le leghe per le chiodature usate nella congiunzioni delle lamiere delle navi.

Il compito principale dell'Arsenale fu quello di costruire unità navali per la Marina Militare.

Tra il 1871 e il 1923 furono varate 8 corazzate, 6 incrociatori, 2 torpediniere, 2 cannoniere, 9 sommergibili e numerose altre navi minori in appoggio a queste.
L'Arsenale era in grado di costruire gli scafi, ed anche i macchinari, le armi e le apparecchiature necessarie sia alla propulsione che ai sistemi di combattimento.

Nel luglio del 1931 nel piazzale dell'Arsenale fu sistemato un apparecchio ricevente; erano infatti i primi tempi degli esperimenti sull'utilizzo delle onde corte nelle comunicazioni radio. Un radiofaro venne invece posizionato sulle colline di Sestri Levante. Tutto questo sarebbe servito per radioguidare le navi nell'entrata in porto con condizioni meteo non favorevoli.
Nel frattempo la nave Elettra, utilizzata da Guglielmo Marconi, era già stata attrezzata presso questo Arsenale sia con l'installazione di radio trasmittenti e riceventi, sia con gli alberi ... ma per le antenne, anziché per le vele!

Successivamente, grazie ai brevetti concessi da Marconi, proprio presso l'Arsenale di La Spezia nacquero le prime officine di costruzione radio e le scuole per l'addestramento del personale.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, a causa della sua importanza strategica, l'intera struttura subì numerosi e violenti bombardamenti con gravissimi danni. Conseguentemente, negli anni che vanno dal 1945 al 1950, si dovette procedere alla ricostruzione degli edifici e delle attrezzature.

Attualmente il suo prestigio è diminuito, ciò è dovuto principalmente all'impossibilità di mantenere una certa riservatezza a causa della sua posizione nel Golfo (è visibile dalle case adiacenti ed anche dalle colline che lo circondano), ed anche per il fatto che non vengono più costruite le navi. Alcuni lavori vengono inoltre dati in appalto.
Si svolge però una ottima attività di manutenzione, ed a volte quella di trasformazione, il tutto finalizzato al mantenimento in efficienza delle Unità Navali dell'Alto Tirreno. E' per questo motivo che l'Arsenale ha ultimamente subito dei cambiamenti per essere adattato ai nuovi scopi. Tra queste modifiche ad esempio c'è la trasformazione della zona scali, dove avvenivano i vari delle navi, in una moderna banchina per la Base Navale.

 

arsenale militare La Spezia

parziale vista dell'Arsenale
(foto: sito della Marina Militare)

I bacini di carenaggio.

N. 1
lung. m. 100, larg. m. 23, capacità mc 21.000. Gli scavi vennero effettuati dal 1863 al 1865; è operativo dal 1870 ed ospita unità tipo Sommergibili e Dragamine.

N. 2
lung. m. 132, larg. m. 24, capacità mc 29.000. Gli scavi risalgono al periodo dal 1864 al 1866; è operativo dal 1870 e può ospitare Naviglio Ausiliario.

N . 3
lung. m. 132, larg. m. 24, capacità mc 29.000. Gli scavi vennero effettuati dal 1864 al 1866; è operativo dal 1870 ed ospita unità tipo Fregate.

N. 4
lung. m. 110, larg. m. 23, capacità mc 21.000. Gli scavi vennero effettuati dal 1863 al 1865; è operativo dal 1870 ed ospita unità tipo Sommergibili e Naviglio Ausiliario.

N. 5
lung. m. 220, larg. m. 33, capacità mc 78.000. Gli scavi vennero effettuati dal 1884 al 1891; è operativo dal 1891 ed ospita unità tipo Incrociatori e Cacciatorpedinieri.
Fino al 1914, con una barcaporta intermedia sarebbe stato possibile dividerlo in due.

N. 6
lung. m. 220, larg. m. 28, capacità mc 53.000. Gli scavi vennero effettuati dal 1886 al 1899; ospita unità tipo Incrociatori.

nave in riparazione e bacino La Spezia

nave in bacino

impalcatura per navi

un'altra nave in manutenzione


albero in riparazione

albero del Vespucci
in "controllo e riassetto"
in una delle officine

 

 

camino officina arsenale La Spezia

un'altra officina

ponte apribile La Spezia

il ponte apribile e girevole

 

 

 

officina Arsenale La Spezia

lavorazioni in un'officina

bacino di carenaggio Arsenale La Spezia

uno dei grandi bacini di carenaggio
quelle due piccole cose sul fondo, in basso al centro della foto, sono due carriole!

Come ha scritto Dante Alighieri nel Canto XXI dell'Inferno, vv. 7-18 della Divina Commedia, riferito nello specifico all'Arsenale di Venezia ... ma è un discorso che vale per tutti gli arsenali ...

 

 

"Quale nell'arzanà de' Viniziani
bolle l'inverno la tenace pece
a rimpalmare i legni lor non sani,
ché navicar non ponno - in quella vece
chi fa suo legno nuovo e chi ristoppa
le coste a quel che più viaggi fece;
chi ribatte da proda e chi da poppa;
altri fa remi e altri volge sarte;
chi terzeruolo e artimon rintoppa;
tal, non per foco ma per divin'arte,
bollia là giuso una pegola spessa,
che 'nviscava la ripa d'ogne parte"

nave Amerigo Vespucci in arsenale a La Spezia

nave Vespucci nel bacino di carenaggio
(foto: da Paola)

 

carriole in un bacino di carenaggio in arsenale a La Spezia

due carriole sul fondo di uno di questi grandi bacini di carenaggio a gradoni

La sua storia.

 

E' stato Bonaparte all'inizio del 1800, quando La Spezia era solo un piccolo borgo di circa 3.000 persone sotto l'impero napoleonico, a considerare l'importanza che avrebbe potuto avere il Golfo di La Spezia. Della sua idea di costruire un grande Arsenale si arrivò solo al progetto, e non alla costruzione, a causa delle sconfitte subite nel frattempo a Lipsia e Waterloo.

L'idea di Napoleone fu messa in pratica però successivamente da Camillo Benso Conte di Cavour, che ricopriva l'incarico di Presidente del Consiglio e Ministro della Marina.
Con la Legge Istitutiva n. 2257 del luglio 1857, emessa da Vittorio Emanuele II (il documento recita: re di Sardegna, di Cipro e di Gerusalemme, Duca di Savoia e di Genova, ecc., Principe di Piemonte, ecc. ... la Marina Militare verrà trasferita nel Golfo di La Spezia ... sarà costruito nel seno del Varignano un Arsenale militare marittimo ...), venne stabilito di creare l'Arsenale di La Spezia.
Così, sempre nel 1857, la Marina Militare si spostò da Genova a La Spezia e si stanziò il finanziamento per la costruzione dell'Arsenale.

I lavori iniziarono nel 1861, su progetto del Maggiore del Genio Militare Domenico Chiodo, modificando quello di Napoleone. L'inaugurazione avvenne, con una cerimonia, il 28 agosto 1869 alla presenza delle autorità civili e militari e di centinaia di persone. Si attese il colpo di cannone di mezzogiorno e poi il Generale Domenico Chiodo dette il segnale per la demolizione dell'argine artificiale, che era stato posizionato all'imboccatura della Darsena. Circa 600.000 metri cubi di acqua defluirono tra gli applausi della folla.
I lavori proseguirono anche negli anni seguenti, fino al 1900 circa, apportando vari ampliamenti.

Grazie all'Arsenale si crearono nuovi posti di lavoro e La Spezia si sviluppò sia economicamente, sia demograficamente raggiungendo i 31.500 abitanti nel 1881, 60.000 nel 1901 e 123.000 nel 1940.

falegnameria Arsenale La Spezia

uno dei tanti lavori eseguiti
in falegnameria

Si possono vedere 6 bacini di carenaggio con diverse dimensioni a seconda delle necessità (vedi il dettaglio).

In Arsenale si trovano, come detto sopra, molti laboratori; tra questi ad esempio ci sono l'officina congegnatori, per riparazioni meccaniche, l'officina motori, l'officina calderai, per tutti gli impianti a vapore, l'officina costruzioni navali, l'officina elettronica, quella elettroacustica, quella delle telecomunicazioni, l'officina siluri, l'officina armi ed armamenti, quella marinaresca, varie sale prove e collaudi e molti altri laboratori.

Le professionalità ancora presenti, alcune di esse veramente rare, sono quelle dei settori di falegnameria, cordami e veleria. A queste si aggiungono gli specialisti dei settori navalmeccanico ed elettronico.

Da segnalare che le antiche officine sono sempre ed ancora efficienti.
La vecchia Veleria invece è stata trasformata in alloggi per gli equipaggi delle navi ai lavori.

Ci sono ancora dei mestieri tradizionali, come ad esempio la doratura delle polene del Palinuro e del Vespucci.

Le strutture destinate alle lavorazioni sono suddivise in due aree:
Area Lavorazioni per il Sistema di Piattaforma ed Area Lavorazioni per il Sistema di Combattimento.

 

arsenale militare La Spezia

alcuni dei bacini di carenaggio ... al lavoro!
(foto: sito della Marina Militare)

Vespucci e Palinuro in manutenzione in Arsenale a La Spezia

navi Vespucci e Palinuro
in manutenzione nei bacini di carenaggio
(foto: sito della Marina Militare)

 

officine artiglieria arsenale militare La Spezia

le antiche officine artiglierie
(foto: sito della Marina)

 

 

 

La voce di chi ci ha lavorato e/o di chi ci lavora!

Un particolare ringraziamento a Francesco e a Beppino.

 

Il Vespucci, al termine della Campagna Addestrativa e di altri eventuali impegni di rappresentanza, rientra in Arsenale per i normali, e naturalmente anche per quelli straordinari, lavori di manutenzione. Generalmente quindi passa l'inverno a La Spezia.
La sua Base Navale è questa. Questo perché, come puoi capire, vista la sua età necessita di interventi di vecchio stampo che qui sono ancora presenti.
Generalmente queste soste in bacino avvengono con cadenza regolare, pertanto vengono definite e programmate precedentemente. Ci sono appositi uffici che si occupano delle navi che vanno ai lavori.

 

In base alla grandezza della nave vengono definiti anche i bacini di carenaggio da occupare. Come avrai visto hanno diverse dimensioni proprio per poter consentire le manutenzioni di tutte le navi. Naturalmente il tutto dipende dai tipi di lavorazione che devono essere fatti, non tutti richiedono di occupare un bacino di carenaggio!
Sono presenti infatti anche i vari posti per l'ormeggio classico.

 

E' presente un ufficio porto, che si occupa principalmente degli ormeggi; un ufficio controlli - collaudi che, come dice il nome stesso, controlla che i lavori siano stati regolarmente eseguiti (sia a terra che sulle navi) e la nave sia pronta per riprendere il mare.

 

nave Vespucci in arsenale con la neve

i lavori alla nave Vespucci,
fatti in Arsenale, mentre sta nevicando!
(foto: da Beppino)

 

... non ho trovato un ringraziamento o un accenno di riconoscenza a tutte quelle persone che, anno dopo anno, lavorano perché la Vespucci rimanga tale.
Io sono uno di loro, e sono tanti anni (ndr: più di trenta) che, quando a fine crociera la Nave torna a Spezia, collaboro con tutti gli altri alle riparazioni, ricostruzioni ed ammodernamenti necessari. ... le maestranze addette alle riparazioni, che si svolgono prevalentemente nel periodo invernale, lavorano in qualsiasi condizioni di tempo ed in luoghi che vi assicuro non sono proprio un luogo ideale (ndr: vedi foto precedente).
A tutte queste persone, civili e militari, credo valga la pena essere riconoscenti per il lavoro e per la loro professionalità. ... avere a che fare con una Nave costruita più di 70 anni fa e cercare, per quanto possibile, di non stravolgerne le caratteristiche costruttive dell'epoca (chiodature, tipologia dei materiali, ecc.) non è semplice. ... non so quanti sono quelli che visitando la nave, o guardandola in tv, pensano a quelli che, come me, fanno di tutto perché loro continuino ad ammirarla.

 

 

 

La gita e le navi in Arsenale
(racconto di un soggiorno di due giorni a La Spezia nel marzo 2017).

nave in bacino di carenaggio in arsenale a La Spezia

altra nave in manutenzione
in uno dei bacini di carenaggio - vedi la proporzione con l'uomo sulla passerella
(foto: sito della Marina Militare)

 

cucitura vele della nave vespucci

la cucitura delle vele del Vespucci
(foto: sito della Marina)

 

 

L'Arsenale è in realtà diviso in due: Area Lavorazioni per il Sistema di Piattaforma ed Area Lavorazioni per il Sistema di Combattimento.
La prima raggruppa tutti i reparti e le officine per le lavorazioni riguardo allo scafo, i Congegnatori, i Calderai e i Tubisti, la Falegnameria, tutta la parte Elettronica, la Direzione, i vari magazzini ed uffici (tra cui ad esempio la Sala Disegno).
La seconda comprende invece tutte le officine inerenti il sistema di combattimento, ad esempio l'Artiglieria.

 

In Arsenale si riparano, si ammodernano e si trasformano le Unità Navali ed i natanti (pontoni, bettoline, barche porta, bacini galleggianti, ecc.) della Marina Militare Italiana.

 

C'è chi è addetto a valutare e preventivare gli interventi di riparazione, i lavori di carpenteria metallica.
C'è anche il Reparto Bacini, composto da arsenalotti che hanno il compito principale di mettere a secco le navi.

 

L'Arsenale è zona militare, pertanto possono entrare solo i militari ed i civili che ci lavorano. Unica eccezione sono le due giornate in cui generalmente è aperto al pubblico, ma non è una regola, pertanto ... questa possibilità viene valutata di anno in anno!
Coloro che ci lavorano sono comunque muniti di apposito tesserino di riconoscimento. Alcuni di loro, a causa dei particolari incarichi che svolgono, hanno un tesserino di riconoscimento diverso. Questo li distingue subito dagli altri in modo che possano avere una maggiore libertà di movimento, e di accesso a particolari spazi o locali (anche delle navi ed altre Unità), all'interno dell'Arsenale.

 

Il personale che ci lavora è composto sia da uomini che da donne.

 

... in un futuro, che mi auguro il più lontano possibile, le maestranze che ora provvedono annualmente alle riparazioni saranno sempre meno.
Tra le nuove "leve" vedo ben pochi giovani disposti a "sacrificarsi" per imparare e continuare un tipo di lavoro non facile, faticoso, specialistico e per certe tipologie di lavorazioni quasi unico ...

 

La chiodatura delle lamiere del Vespucci viene naturalmente fatta a mano dagli arsenalotti. Si lavora con molta precisione, con una buona squadra ed in mezzo a rumori forti.
La chiodatura, in generale, ha lo scopo di collegare permanentemente i componenti di una struttura applicando i chiodi o rivetti.
La lavorazione fatta sul Vespucci è del tipo "a caldo"; praticamente il chiodo viene riscaldato (raggiunge i 900° C) e poi viene inserito nel foro (precedentemente predisposto) dove viene subito dopo ribadito. Per eseguire questa lavorazione sono necessari diversi arsenalotti: quelli che si occupano del "braciere", dove il chiodo viene reso incandescente, quelli che lo tengono fermo nella posizione esatta, e quelli che contemporaneamente lo ribadiscono (creando la doppia testa) utilizzando una apposita chiodatrice.
Questo sistema sta cadendo sempre pił in disuso, perché è sostituito dalle saldature o dagli incollaggi. Viene ancora utilizzato nelle applicazioni aeronautiche, nelle costruzioni navali, per le caldaie, le condotte forzate e la carpenteria generica.