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Breve storia delle imbarcazioni,
tipi di velieri e cenni sulle navi.

E' la fisica, con il Principio di Archimede, che ci fa capire come fanno a galleggiare le navi, ed in generale tutte le imbarcazioni.

Infatti questo teorema afferma che: "Un corpo immerso, totalmente o parzialmente, in un fluido riceve una spinta verticale, dal basso verso l'alto, pari al peso di una massa di fluido di forma e volume uguale a quella della parte immersa del corpo." O più semplicemente:
"Un corpo riceve dal basso verso l'alto una spinta pari al peso del volume di liquido spostato".

 

 

La nave nell'antichità.

 

La nave e la sua storia sono strettamente collegate alla necessità di avere un mezzo di trasporto da usare sull'acqua. All'inizio infatti l'uomo per spostarsi sull'altra riva del fiume si mise semplicemente a cavalcioni di un tronco di albero. Creò così la prima zattera, o comunque una specie di quella che sarà poi la zattera.
Poi scavò quel tronco internamente e nacque praticamente la piroga. Il primo remo venne ideato in seguito all'uso di un ramo utilizzato per sospingere la piroga. Per finire venne aggiunta la vela.

I Fenici furono i più abili costruttori di navi dell'Antico Occidente.
Le triere greche erano navi molto potenti. Erano lunghe anche m. 40, avevano un equipaggio di 300 uomini, con tre ordini di remi e due o tre alberi con più tipi di vele.
Anche i Romani avevano le poliremi e quelle da guerra erano dotate di rostri.
Altre navi utilizzate nell'antichità furono le Liburne che erano sottili ed agili.

La nave nel Medioevo.

 

La Marina Bizantina poteva contare su vari tipi di imbarcazioni: Dromoni, Chelandie, Corsieri, Acazie. Fu su queste ultime che apparve per la prima volta il timone a poppa. Erano armate con remi e vele latine.
Particolari, ed ancora visibili nel Museo delle navi ad Oslo (Norvegia), furono le navi dei Vichinghi: lunghe, snelle, basse di bordo, con prua e poppa rialzate e ricurve. Avevano un solo ordine di remi e una sola grande vela quadra.
Nel IX sec. apparve la Galea. Si trattava di una nave munita di ponte da prua a poppa e di un numero variabile di vogatori disposti su uno o due ordini di remi. Era equipaggiata con gli alberi di trinchetto e maestro e le vele erano latine. Le Galee furono le navi con le quali le Repubbliche Marinare parteciparono alle Crociate.

Più grande della Galea fu la Galeazza. Era fornita di alti castelli a prua ed a poppa, 32 coppie di remi, tre alberi a vele latine e numerose bocche da fuoco. Poteva portare oltre mille persone.
Nel Medioevo, come navi da carico, venivano invece usate la Taride e le Caracche.

 

La nave nell'età moderna.

 

Con le Caravelle, navi dai fianchi alti e arrotondati, veloci, munite di coperta, castello a prua e cassero a poppa, vennero inaugurati i grandi viaggi transoceanici. Venivano costruite con tre o quattro alberi (trinchetto, maestro, artimone e controartimone) ed alcune erano armate con vele triangolari latine, altre con vele quadre.
In seguito si diffusero i Galeoni, velieri con i fianchi altissimi, molto capaci, che venivano usati per il trasporto di forti quantità di merce. Erano dotati di 2 o 3 ponti, armati con un gran numero di vele e diversi pezzi di artiglieria.
Nel momento in cui servirono altri tipi di navi, principalmente da guerra, apparvero i Vascelli, le Fregate e le Corvette.

Maggiori informazioni specifiche sui velieri, e sulla loro storia, le trovi nella pagina "velieri".

navi antiche galeone

 

1. nave egizia
2. nave romana
3. nave vichinga

 

navi antiche vichinghi

 

4. Caravella
5. Galeone
6. Goletta

 

 

navi antiche clipper

 

7. Brigantino
8. Clipper
9. Vapore a ruota

Le navi dopo la propulsione meccanica.

 

Nel XIX sec. l'invenzione della propulsione meccanica portò delle grosse novità anche in Marina. Continuarono comunque ad essere costruiti Brigantini e Clippers, ma si iniziò ad adottare la propulsione mista (Pirovascelli, Pirofregate, Pirocorvette).
La propulsione a vapore fu dapprima realizzata con l'applicazione alle navi di due ruote laterali, poi di un'elica poppiera.

Nel 1707 Dionigi Papin aveva applicato la macchina a vapore ad un battello. I battellieri però, preoccupati per la sorte del loro lavoro, glielo avevano distrutto. Nel 1807, cento anni dopo, solcava le acque il primo Piroscafo: il Clermont di Fulton, che percorse l'itinerario New York - Albany alla velocità di 4 miglie orarie.
Le prime traversate atlantiche furono compiute da Piroscafi: il Sirus di ton. 700, nel 1838, il Great Western di ton. 1.400 e dal Transatlantico di ferro con propulsione ad elica Great Britain.

In seguito furono raggiunte maggiori velocità grazie all'impiego della turbina a vapore e della nafta al posto del carbone.

Dopo la I Guerra Mondiale si diffuse l'uso del motore a combustione interna tipo Diesel e nacquero così le prime Motonavi.

 

 

varie navi moderne dragamine corvetta torpediniera fregata

1. Veliero
2. Mas
3. Motosilurante
4. Motocannoniera

5. Cannoniera d'appoggio
6. Dragamine
7. Sommergibile

8. Corvetta
9. Torpediniera
10. Fregata

11. Cacciatorpediniera
12. Corazzata

13. Incrociatore
14. Portaerei

barche moderne

barche moderne dinghi

1. dinghy
2. deriva allievi
3. finn
4. snipe
5. jole olimpica
6. lightning

 

7. flying dutchman
8. stella
9. dragone
10. classe inf. "m. 6"
11. yacht

Tipologie di velieri.

 

velieri nave a palo goletta

1. Nave a palo: bastimento a quattro alberi e vele quadre; il quarto albero (palo) è armato con randa, controranda e vele di strallo.

2. Nave: bastimento a tre alberi con vele quadre, piccola randa all'albero di mezzana e fiocchi a prua.

3. Goletta a palo: bastimento a tre alberi con rande, controrande e fiocchi a prua.

 

velieri sciabecco brigantino

4. Sciabecco: bastimento a tre alberi con vele latine e con fiocchi a prua.

5. Trabaccolo: bastimento a tre alberi con vele al terzo o al quarto e fiocchi a prua.

6. Brigantino a palo: bastimento a tre alberi con vele quadre al trinchetto e al maestro, randa e controranda all'albero di mezzana, e fiocchi a prua.

 

velieri goletta mistico

7. Nave goletta: bastimento a tre alberi con vele quadre al trinchetto, agli alberi di maestra e di mezzana randa e controranda e con fiocchi a prua.

8. Velacciere: bastimento a tre alberi con vele quadre al trinchetto e agli altri due vele latine; fiocchi a prua.

9. Mistico: bastimento a tre alberi con vele quadre al trinchetto, con vela latina all'albero di maestra e randa all'albero di mezzana e con fiocchi a prua.

 

velieri brigantino goletta cutter

10. Brigantino: bastimento a due alberi con vele quadre e fiocchi a prua.

11. Goletta: bastimento a due alberi con rande e controrande e con fiocchi a prua.

12. Cutter a palo: bastimento con una grande randa all'albero di trinchetto ed una piccola randa a poppa (mezzanella) e con fiocchi a prua.

 

velieri felucca trabaccolo goletta

13. Feluca: bastimento a due alberi con vele latine e "polaccone" (vela triangolare affidata ad una drizza, non inferita ad uno strallo) a prua.

14. Trabaccolo: bastimento a due alberi con vele al terzo o al quarto e con fiocchi a prua.

15. Brigantino goletta: vele quadre all'albero di trinchetto, randa e controranda all'albero maestro e fiocchi a prua.

16. Goletta a gabbiola: simile alla Goletta, ma con l'aggiunta di due vele quadre di gabbia all'albero di trinchetto.

 

velieri bombarda navicello cutter

17. Bombarda (Vinacciere): simile al Brigantino goletta, ma con gli alberi spostati verso poppa e un maggior numero di fiocchi a prua.

18. Bovo: vela latina all'albero di trinchetto e piccola randa all'estrema poppa e con fiocchi a prua.

19. Navicello: caratteristico della Toscana; l'albero di trinchetto è inclinato verso prora, ha una vela latina o una grande randa all'albero di maestra e una vela trapezoidale tra i due alberi, con fiocchi a prua.

20. Cutter: bastimento ad un albero con randa e controranda e con fiocchi a prua. A volte porta una vela quadra chiamata "Sacco".

21. Tartana: bastimento con una vela latina e fiocchi a prua.

 

velieri tartana bilancella

22. Bovo: vela latina all'estrema poppa e randa all'albero di trinchetto.

23. Bilancella: bastimento con una vela latina e "polaccone" (vela triangolare affidata ad una drizza, non inferita ad uno strallo) a prua. Lo scafo non è pontato.

Precisazioni di "base".

 

Il linguaggio marinaresco è molto particolare, quando sali su una barca o su una nave preparati ad una "nuova lingua".
Sulle imbarcazioni gli ordini che vengono impartiti sono dati ad alta voce, e sulla nave scuola Amerigo Vespucci addirittura vengono usati i fischietti. Ad ogni suono, ad ogni fischio, corrisponde un ordine diverso.
Questa pratica viene usata perchè il rumore delle onde e del vento, e la distanza tra i membri dell'equipaggio, ne impedirebbero la comprensione.
Spesso gli ordini sono preceduti da un comando di preparazione: "Pronti alla virata!" oppure "Pronti a mollare il corpo morto!". A tali comandi bisogna prepararsi ad effettuare la manovra, ma non effettuarla. Quando l'equipaggio è pronto risponderà " Pronti!". A questo seguirà il comando della manovra e, solo ora, tutto l'equipaggio svolge il proprio compito in modo coordinato (ad esempio: "Viro!").

La parte anteriore di una barca si chiama prua o prora; quella posteriore si dice poppa. I lato destro si dice dritta, il lato sinistro si dice sinistra.
La parte rivolta al vento è detta sopravento e la parte opposta al vento sottovento.
Lo scafo è ovviamente immerso solo in parte; la parte alta (fuori dall'acqua) si chiama opera morta, mentre quella immersa è detta opera viva.

I piani sono chiamati ponti. La copertura superiore della nave si chiama coperta.

Per capire il significato di diverse altre parole ti invito a consultare il glossario.