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libro degli ospiti

La preghiera del marinaio

A Te, o grande eterno Iddio,

Signore del cielo e dell'abisso,

cui obbediscono i venti e le onde, noi,

uomini di mare e di guerra, Ufficiali e Marinai d'Italia,

da questa sacra nave armata della Patria leviamo i cuori.

Salva ed esalta, nella Tua fede, o gran Dio, la nostra Nazione.

Dà giusta gloria e potenza alla nostra bandiera,

comanda che la tempesta ed i flutti servano a lei;

poni sul nemico il terrore di lei;

fa che per sempre la cingano in difesa petti di ferro,

più forti del ferro che cinge questa nave,

a lei per sempre dona vittoria.

Benedici, o Signore, le nostre case lontane, le care genti.

Benedici nella cadente notte il riposo del popolo,

benedici noi che, per esso, vegliamo in armi sul mare.

Benedici!

 

La preghiera del marinaio è stata scritta nel 1901 da Antonio Fogazzaro.
Leggi anche la prima versione, quella in uso sulle navi della Regia Marina.

Il Capitano di Vascello Cesare Agnelli, comandante della nave Giuseppe Garibaldi, rimase colpito dalle parole di questa preghiera. Così, nel marzo 1901, decise di chiedere al ministro della Marina l'autorizzazione a recitarla in navigazione prima dell'ammaina bandiera, quando l'equipaggio è schierato a poppa. L'amm. Costantino Morin, il ministro, autorizzò questa prassi. Da allora divenne proprio una consuetudine su tutte le navi della flotta.
Dal 1909 divenne obbligatoria la lettura a bordo.

Attualmente la preghiera del marinaio viene letta prima dell'ammaina bandiera, in navigazione, ma anche al termine delle messe celebrate a bordo, nelle caserme e negli stabilimenti della Marina. La stessa viene recitata anche alla conclusione di tutte le funzioni religiose celebrate in suffragio dei marinai deceduti.

 

Vedi questo filmato della Marina Militare pubblicato su Youtube.