Ho già riportato i dati del varo, assieme ai dati tecnici, nella specifica pagina. Ti riepilogo quelli fondamentali:

Nave impostata il 20 febbraio 1978.
Varata il 4 giugno 1983 – Costruita dai Cantieri Navali di Monfalcone (GO).
Entrata in servizio il 30 settembre 1985.

 

 

Il Garibaldi è stato assegnato al 2º Gruppo Navale d'Altura della II Divisione Navale. La sua sede è la base navale di Taranto.
Nel 1999, in seguito alla riorganizzazione della Flotta, è stato inquadrato nel COMFORAL, il Comando Forze d'Altura di base a Taranto.

 

Il Garibaldi può vantare una attività intensissima.
E’ stato sede comando della Squadra Navale, partecipando ad attività addestrative di vario tipo, oltre a quelle di rappresentanza nel Mediterraneo e anche oltreoceano. Ha partecipato alle più importanti esercitazioni e missioni in cui è stata impegnata la flotta della Marina Militare, ed è stato impiegato nelle aree di crisi.

I primi due velivoli imbarcati, due TAV-8B bi-posto in versione da addestramento, sono stati consegnati con una cerimonia avvenuta negli Stati Uniti. Per questo nell'estate del 1991 l'unità è salpata, attraversando l’Oceano e rientrando in Italia il 24 settembre 1991. I velivoli imbarcati raggiunsero poi la base aerea di Grottaglie.

Il Garibaldi prese parte alle operazioni in Oceano Indiano durante la crisi in Somalia (prima metà degli anni novanta).
All'inizio del 1994 salpò per la missione denominata Ibis II. Svolgeva il compito di nave comando del 25º Gruppo Navale, formato dal rifornitore Stromboli, dalle LPD San Giorgio e San Marco e dalla fregata Scirocco, per il ritiro del contingente italiano che era stato impegnato nell'Operazione Restore Hope.

Nella primavera del 1994, al suo ritorno, effettuò un nuovo viaggio negli Stati Uniti per ricevere i primi tre AV-8B+ in versione monoposto. Nel corso di una lunga permanenza negli Stati Uniti toccò anche i porti di Baltimora, Boston e New York.

Dopo il rientro in Italia, tra l'11 gennaio e il 23 marzo 1995 il Garibaldi fece ritorno nelle acque somale per prendere parte alla missione Ibis III, scopo della missione era il ritiro del contingente di pace delle Nazioni Unite dalla Somalia. Svolgeva l’incarico di nave comando del 26º Gruppo Navale, composto dalle stesse unità del precedente 25º Gruppo ad eccezione dello Scirocco sostituito dal Libeccio. Dal ponte di volo del Garibaldi in quella circostanza operarono 5 caccia tra TAV-8B e AV-8B+, 2 SH-3D, 4 AB-212 NLA e 4 A-129 Mangusta. Agli equipaggi delle unità navali si aggiungevano 198 paracadutisti e cavalleggeri dell'esercito, 320 uomini del battaglione San Marco e 30 incursori del Comsubin.

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portaeromobili Giuseppe Garibaldi
- un po' di storia -

 

portaeromobili Giuseppe Garibaldi

il Garibaldi
(foto: Marina Militare)

varo portaeromobili Giuseppe Garibaldi

varo Giuseppe Garibaldi
(foto: Wikipedia)

 

 

varo portaeromobili Giuseppe Garibaldi

varo Giuseppe Garibaldi
(foto: Wikipedia)

 

 

 

varo portaeromobili Giuseppe Garibaldi

varo Giuseppe Garibaldi
(foto: Wikipedia)

Da marzo a giugno del 1997 il Gruppo Aereo sul Garibaldi ha preso parte all'Operazione "Alba Neo" (Albania Non Combat Evacuation Operation) con velivoli armati che, giornalmente, hanno effettuato decolli dalla base di Grottaglie.

Nel 1999 con la guerra del Kosovo l'Italia è stata impegnata nell'Allied Force. I caccia AV-8B II+ Harrier imbarcati a bordo del Garibaldi, a partire dal 13 maggio fino ad inizio giugno 1999, hanno svolto 30 “uscite” per un totale di 63 ore di volo. Gli aerei hanno impiegato bombe Mk 82 e GBU-16 e missili AGM-65 Maverick. Nella flotta italiana era presente anche la fregata Zeffiro.

In seguito agli attentati dell'11 settembre 2001, e la guerra al terrorismo proclamata dal Presidente degli Stati Uniti Bush, l’Italia ha partecipato all'Operazione Enduring Freedom. Il Garibaldi era impegnato in qualità di nave comando del GRUPNAVIT I. Si trattava del 1º Gruppo Navale Italiano che, oltre al Garibaldi, comprendeva anche la fregata Zeffiro, il pattugliatore di squadra Aviere e il rifornitore Etna.
La formazione è salpata da Taranto il 18 novembre 2001 ed ha operato in Oceano Indiano dal 3 dicembre 2001 al successivo 1º marzo. E’ rientrata a Taranto il 18 marzo 2002. Nel corso di questa missione gli Harrier AV-8B , imbarcati sul Garibaldi, hanno effettuato 288 missioni per complessive 860 ore di volo. I quasi 1.500 componenti degli equipaggi delle unità navali e del gruppo aereo che hanno partecipato a questa missione hanno svolto compiti di controllo, intercettazione/interdizione in mare e di supporto aereo e interdizione aerea in territorio afghano.

Nel 2003 la nave è stata sottoposta a lavori di ammodernamento che hanno dotato l'unita di capacità CI. Sono inoltre stati sbarcati i lanciamissili Teseo ed è stato riposizionato uno dei lanciarazzi SCLAR, consentendo così un allargamento del ponte di volo a dritta di poppa. Sono stati anche installati il sistema dati MCC (acronimo di Maritime Coordination Centre), il sistema di comunicazione satellitare SATCOM ed è stato sostituito il sonar.
Terminati i lavori l'unità ha potuto prendere parte in Atlantico all'esercitazione Majestic Eagle che si è svolta nel 2004.

Nell'estate 2006 la Marina Militare è stata una delle prime ad intervenire nella crisi del Libano. Si trattava dell’operazione denominata Mimosa '06. Questa fu poi seguita dall'operazione Leonte, di cui facevano parte il San Giusto, il San Marco e il San Giorgio, oltre alla fregata Aliseo, al cacciatorpediniere Durand De La Penne ed ovviamente la portaerei Garibaldi.
Le navi hanno sbarcato nel porto di Beirut, sotto il controllo del Reggimento San Marco, tonnellate di materiale destinato alla popolazione. Un esempio: cucine da campo, ambulanze, generatori per la produzione di corrente elettrica, tende pneumatiche, tonnellate di medicinali e tonnellate di generi alimentari destinati alla popolazione civile non combattente, il tutto era stato messo a disposizione dal Ministero degli Esteri, dalla Protezione Civile, dalla Croce Rossa Italiana e dal Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite.

portaeromobili Giuseppe Garibaldi

dettaglio del Giuseppe Garibaldi
(foto: Giuseppe)

 

 

portaeromobili Giuseppe Garibaldi

Giuseppe Garibaldi in navigazione
(foto: Marina Militare)

 

 

portaeromobili Giuseppe Garibaldi

il ponte di volo del Giuseppe Garibaldi
(foto: Marina Militare)

L'operazione Leonte è scattata a settembre, sotto l'egida dell'ONU, all'interno della missione UNIFIL 2. Le navi Garibaldi, San Giusto, San Giorgio e San Marco (la flotta tuttoponte), con la scorta della corvetta Fenice, hanno sbarcato sulla spiaggia di Tiro la "forza d'ingresso" (Entry Force) del contingente di pace italiano, che era costituita dalle truppe anfibie della nuova Forza di Proiezione dal Mare (FPM), a sua volta composta dal Reggimento San Marco della Marina Militare e dai Lagunari dell'Esercito.

In questa circostanza il Gruppo Aereo Imbarcato ha effettuato missioni di ricognizione sul traffico mercantile da e per le coste libanesi.

Nel settembre 2008 il Garibaldi è entrato in bacino per essere sottoposto ai lavori di manutenzione straordinaria programmata da tempo.

 

(notizie più recenti: in preparazione)

portaeromobili Giuseppe Garibaldi

il Garibaldi in bacino di carenaggio
(foto: Marina Militare)

fregata Giuseppe Garibaldi

fregata Giuseppe Garibaldi
(foto: Wikipedia)

 

incrociatore corazzato Giuseppe Garibaldi

incrociatore corazzato Giuseppe Garibaldi
(foto: Wikipedia)

 

precedente Giuseppe Garibaldi a Venezia

il precedente Giuseppe Garibaldi a Venezia
(foto: Wikipedia)

NAVI GIUSEPPE GARIBALDI - PREDECESSORI

 

Sono quattro le unità che si sono avvicendate, dall'Unità d'Italia ad oggi, precedendo l’attuale Giuseppe Garibaldi.
Nel dettaglio:

1861 (acquisita all'Unità d'Italia).
Fregata di I rango ad elica. Venne varata nel 1860 e proveniva dalla marina napoletana con il nome di Borbona. Fu incorporata nella Regia Marina nel 1861 e fu classificata corvetta nel 1878. Dopo essere stata convertita, nel 1890, in nave ospedale e ribattezzata Saati venne radiata nel 1894.

1901
Incrociatore corazzato; varato nel 1899. Venne affondato il 18 luglio 1915 dal sommergibile austriaco U.4, mentre era impegnato nel bombardamento della ferrovia Ragusa-Cattaro. Durante la guerra italo-turca ha operato efficacemente nelle acque della Libia, dell'Egeo e del Levante. Affondò il 24 febbraio 1912 al largo di Beirut, durante un'azione congiunta con la gemella Francesco Ferruccio, la cannoniera turca Avnillah.

1937
Incrociatore leggero classe Condottieri, tipo classe Duca degli Abruzzi, fu varato nel 1936.
Una curiosità: il progettista fu il Tenente Colonnello Francesco Rotundi, lo stesso delle navi scuola Cristoforo Colombo e Amerigo Vespucci.
L’incrociatore, che prese parte al secondo conflitto mondiale, fu tra le unità navali concesse all'Italia dalle condizioni del trattato di pace. Venne messo in disarmo nel 1953. Tra il 1957 e il 1961 venne ricostruito come incrociatore lanciamissili.

1961
Incrociatore lanciamissili ottenuto dalla trasformazione - ricostruzione in unità missilistica della precedente unità andata in disarmo nel 1953. Fu il primo incrociatore missilistico in una marina europea e fu la prima unità di superficie al mondo ad essere predisposta al lancio di missili balistici. Dopo il rientro in squadra ha ricoperto il ruolo di ammiraglia della flotta fino al 1971, anno in cui è andata definitivamente in disarmo.