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portaeromobili Giuseppe Garibaldi
- alcuni dati tecnici -

 

ponte di volo nave portaeromobili Giuseppe Garibaldi

il ponte di volo del Garibaldi
(foto: Marina Militare)

portaeromobili GIUSEPPE GARIBALDI
Classe Garibaldi

Motto: “OBBEDISCO”

Distintivo ottico: CVS-551

 

 

DATI TECNICI

Nave impostata il 20 febbraio 1978 (ordinata il 21 novembre 1977)
Varata il 4 giugno 1983 – Costruita dai Cantieri Navali di Monfalcone (GO);
Entrata in servizio il 30 settembre 1985.

Lunghezza: 180,2 m - Lunghezza Ponte di Volo: 173,8 m
Larghezza: 23,4 m al galleggiamento - 30,4 m al ponte di volo
Immersione: 6,7 m
Dislocamento: 10.100 t – 13.850 t a pieno carico
Velocità: 30 nd
Autonomia: 7.000 mg
Equipaggio: 825 (600 marinai e fino a 230 addetti alla componente aerea)

Apparato motore: COGAG: 4 tag. Fiat/GE LM-2500, 2 assi con eliche a passo fisso e inversione del moto mediante due giunti riduttori invertitori Tosi
Potenza: 60.400 KW (80997,72 HP )
Armamento: Linea di volo costituita da 12 - 18 aeromobili (SH-3D/EH-101 o/e AV-8B Plus); 1 lanciatore a 8 celle Albatros (con missili S/A Aspide); 3 sistemi AM/AA Dardo (con mitragliera Breda da 40/70)

portaeromobili Giuseppe Garibaldi

decollo dal Garibaldi
(foto: Marina Militare)

 

portaeromobili Giuseppe Garibaldi

particolare del Garibaldi
(foto: da Giuseppe)

Si tratta di una nave portaerei leggera STOVL. Operano a bordo diversi elicotteri a lungo raggio ed aerei STOVL.
Assolve funzioni di comando e di controllo di operazioni da parte di forze complesse.

 

Lo scafo è suddiviso longitudinalmente in sei ponti. Tredici paratie verticali formano altrettanti compartimenti stagni. Le eliche sono a cinque pale fisse.

L'hangar, che si trova sotto il ponte di volo, misura m 108 x m 15 x m 6. E’ suddiviso in tre sezioni da due pareti taglia-fiamma.

A proravia e a poppavia dell'isola si trovano due elevatori di m 18 x m 10 e della portata di 15 t. .
L'estremità prodiera del ponte di volo ha uno ski-jump di 6° 5' d'inclinazione.
Il ponte di volo ha una passerella laterale, circa 1 m al di sotto del ponte stesso, utilizzata dal personale anche per la sistemazione di attrezzature accessorie (punti rifornimento carburanti, servizi antincendi, prese di energia). La linea di volo può assumere configurazione diverse aerei/elicotteri a seconda della missione da svolgere.

 

 

La nave Giuseppe Garibaldi ha le linee esterne di una portaerei ed è stata la prima ad entrare in servizio attivo.
Due altre portaerei, l'Aquila e lo Sparviero, furono approntate nel corso della seconda guerra mondiale, ma non entrarono mai in servizio.

La sua costruzione programmata in base alla Legge Navale del 1975, venne ordinata all'Italcantieri il 21 novembre 1977 ed è avvenuta nei Cantieri Navali di Monfalcone (GO).
Lo scafo fu impostato il 20 febbraio 1978. Il varo avvenne il 4 giugno 1983 e dopo le prove in mare, iniziate il 3 dicembre 1984, è stata consegnata alla Marina Militare il 30 settembre 1985.

Il Garibaldi venne costruito perché la Marina Militare necessitava di una unità di altura antiaerea, antinave ed antisommergibile, che avesse la possibilità, e la capacità, di far operare diversi velivoli. Questi dovevano raggiungere obiettivi anche molto distanti dalla normale base operativa.
L'unità è stata progettata per potenziare e completare la flotta, ma anche per poter essere un centro di comando, coordinamento e controllo di una formazione navale.
Si è perciò fatto in modo che potesse fornire ottime capacità per lo stivaggio degli armamenti, e di ogni altro genere di materiale, rispettando l'esigenza di contenere il più possibile i dislocamenti. Il ponte di volo e l'hangar sono stati realizzati in base alle necessità di imbarcare le Forze Aeree della Marina Militare.

Tutte le nuove sistemazioni sono state attentamente e dettagliatamente vagliate per garantire alla nave sempre piena operatività e per favorirne la massima stabilità in ogni condizione di mare.

La Portaerei Giuseppe Garibaldi è dotata di sistemi elettronici all'avanguardia per coprire ogni campo d'azione, sia esso diretto ai sistemi di sorveglianza aerea e navale, all'ambiente subacqueo, alle operazioni di guerra elettronica o alle comunicazioni.

In relazione al suo impiego nelle diverse situazioni operative può imbarcare:

aeromobili V/STOL «Harrier II AV-8B Plus», necessari per assicurare un eccellente contrasto antiaereo e antinave alle distanze imposte dalla portata degli attuali missili imbarcati ed aerotrasportati;

elicotteri antisom AB-212 ASW e NH-90, dalle caratteristiche più avanzate;

elicotteri medi SH-3D  e EH 101 finalizzati per il contrasto di mezzi navali minori e per la guerra elettronica.

 

Sensori di bordo  radar:

Sistemi difensivi  ECM/ESM:

Armamento missili:

siluri:

Mezzi aerei  12 AV-8B o 18 SH-3D

I velivoli a bordo.

La legislazione vigente all'epoca dell'entrata in servizio permetteva che solo l'Aeronautica avesse mezzi aerei militari ad ala fissa. Di conseguenza il Garibaldi non ebbe alcuna dotazione di aerei fino al 1989 anno in cui fu modificata la legge. In seguito all'approvazione della legge 36, del 1 febbraio 1989, la Marina poté dotarsi di velivoli ad ala fissa.
Così, nel 1990, si acquistarono gli AV-8B+ . La consegna ai piloti e tecnici della Marina Militare dei primi due velivoli avvenne il 7 giugno 1991, presso la base dei Marines di Cherry Point nella Carolina del Nord. La cerimonia ufficiale di consegna avvenne il successivo 23 agosto a bordo del Garibaldi, ormeggiato nella base americana di Norfolk in Virginia.
I primi aerei vennero quindi imbarcati nel 1991, anche se in precedenza, durante le esercitazioni internazionali, alcuni Harrier alleati avevano operato sul ponte di volo del Garibaldi (in occasione, ad esempio, dell'esercitazione NATO Dragon Hammer 90).

 

L'armamento.

Per la difesa aerea a medio raggio la nave è dotata di due lanciamissili brandeggiabili a 8 celle Selenia "Albatros", posti davanti e dietro l'isola, ciascuno dei quali dispone di 8 armi pronte al lancio e 16 di riserva per un totale di 48 missili Aspide.
Per la difesa ravvicinata sono presenti tre torrette binate dotate di cannoni leggeri Breda da 40 mm/70 integrate nel CIWS Dardo con una cadenza di fuoco di 300 colpi/minuto ed una portata di 4 km contro missili e bersagli aerei e di 12 km contro bersagli di superficie.
Per la difesa antisommergibile la nave dispone di due lanciasiluri tripli del tipo ILAS-3 da 324 mm, simili al tipo MK 32 americano, armati con siluri leggeri Mk 46 e A-244. Gli stessi siluri leggeri equipaggiano anche gli elicotteri ASW di bordo.
In origine era installato anche un sistema missilistico teleguidato antinave basato su quattro lanciamissili OTOMAT sbarcati nel 2003.

 

La nave è dotata di vari radar di scoperta, di navigazione e di tiro, di sonar a scafo e sistemi di contromisure elettroniche.
Alla ricerca aerea a lungo raggio provvede il radar 3D Hughes AN/SPS-52C in banda E che ha ben 400 km di portata.
Alla ricerca aerea a medio raggio provvede il radar della Selenia MM/SPS-768 (RAN-3L) che opera in banda D con una portata di 200 km, mentre il radar Selenia SPS-774 (RAN-10S) che ha una portata di 150 km provvede alla ricerca aerea e di superficie ed il radar SPS-702 CORA si occupa della ricerca di superficie.
Il radar di navigazione è il modello SPN-749, mentre il radar SPN-728 è per funzioni di approccio. Il radar di tiro e controllo del fuoco RTN-30X è asservito al sistema Albatross/Aspide, mentre tre radar di controllo del fuoco Selex NA-21, integrati da un radar direzione del tiro SPG-70 (RTN-10X) sono asserviti ai tre CIWS Dardo.

La dotazioni dei sensori è completata dal sonar a bassa frequenza Raytheon DE 1160LF montato a scafo.
Per le contromisure elettroniche sono presenti due lanciarazzi SCLAR per chaff e flares ed il sistema per il Nettuno SLQ-732 per il jamming.
La protezione elettronica antisiluro è affidata al sistema SLAT e al sistema AN/SLQ-25 Nixie, usato da molte marine NATO. Il sistema AN/SLQ-25 è dotato di una fonte di decov antisiluro mediante un apparato filabile in mare, che emette segnali di disturbo, come il rumore di un'elica o del motore per ingannare e deviare i siluri in arrivo.
Una versione più moderna del sistema AN/SLQ-25, denominata AN/SLQ-25B, è dotata di sensori in grado anche di individuare e localizzare sommergibili e siluri in arrivo.

L'unità è dotata di sistema di comando e controllo IPN 20 (SADOC 2) della Selex Sistemi Integrati che si occupa di raccogliere i dati dai vari sensori e dai sistemi di comunicazione. Il sistema di comunicazione comprende comunicazioni Wide Area Network (WAN) e satellitare SATCOM Link 11, Link 14 e Link 16, alcuni implementati dopo gli ammodernamenti del 2003.

portaeromobili Giuseppe Garibaldi

sul ponte di volo
(foto: Marina Militare)

 

 

portaeromobili Giuseppe Garibaldi

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(foto: Marina Militare)

 

 

portaeromobili Giuseppe Garibaldi

decollo dal Garibaldi
(foto: Marina Militare)

portaeromobili Giuseppe Garibaldi

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(foto: Wikipedia)

 

 

portaeromobili Giuseppe Garibaldi

nell'hangar
(foto: Marina Militare)

 

 

portaeromobili Giuseppe Garibaldi

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(foto: Wikipedia)

portaeromobili Giuseppe Garibaldi

gli addetti al ponte di volo
(foto: Marina Militare)

 

 

portaeromobili Giuseppe Garibaldi

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(foto: Marina Militare)

 

 

portaeromobili Giuseppe Garibaldi

in sosta a Messina
(foto: Giuseppe)

 

 

portaeromobili Giuseppe Garibaldi

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(foto: Marina Militare)